"Persi oltre 17mila abitanti in dieci anni"

In provincia la popolazione è scesa a quota 304mila. Solo Montecosaro, Porto Recanati e Civitanova registrano una crescita

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di Franco Veroli

Dal 2012 al 2022 il numero dei residenti in provincia di Macerata è passato da 321.322 a 304.148 (dato aggiornato a fine agosto). Sta tutto in questo numero l’inverno demografico destinato – secondo le previsioni – a peggiorare ulteriormente. Secondo la Fondazione Think Tank Nord Est che ha effettuato al riguardo uno studio ripreso da Infodata Il Sole24 Ore, negli ultimi dieci anni c’è stato un calo generale della popolazione, ma sono soprattutto i Comuni con meno di tremila abitanti a registrare le diminuzioni più marcate: quelli con meno di 500 abitanti hanno perso in media l’11,6% della popolazione, quelli con un numero di residenti compreso tra 500 e 1.000 hanno segnato un calo del 9%, quelli con una popolazione tra 1.000 e 3.000 evidenziano una flessione del 7%. Per la nostra realtà, dunque, lo scenario è impietoso, tenuto conto del fatto che su un totale di 55, i Comuni con una popolazione inferiore ai tremila abitanti sono 31, 18 dei quali sono sotto a mille residenti. Nel decennio solo tre Comuni della provincia hanno registrato un aumento della popolazione: Montecosaro, con la variazione più elevata, pari al 4,98% (poco meno di 400 abitanti in più), Porto Recanati, con un +3,66% (200 abitanti in più) e Civitanova con un +3,52% (oltre 900 abitanti in più). In tutti gli altri casi le percentuali sono precedute dal segno meno, con alcuni picchi impressionanti come Monte Cavallo che ha perso oltre un terzo dei suoi abitanti (oggi ne conta appena 98), Castelsantangelo sul Nera e Poggio San Vicino oltre un quarto, Gagliole e Pioraco oltre un quinto. Seguono Cessapalombo, Gualdo, Sant’Angelo in Pontano, Camporotondo di Fiastrone, Penna San Giovanni. Sono 27 i comuni con una perdita a due cifre, che diminuisce nei centri maggiori, ma con significative eccezioni come quella di Tolentino che dal 2012 alla fine dello scorso agosto ha perso 2.418 abitanti, con un calo di oltre l’11%, mentre San Severino ne ha persi 1.075, circa il 9% in meno. Più contenuto (-3,55%) ma significativo, il calo registrato da Macerata che nell’arco di un decennio ha perso oltre 1.600 abitanti, mentre la diminuzione a Recanati si è fermata al 3.31%. È vero, c’è stato il terremoto, ma questo ha solo accentuato una tendenza alla denatalità che era già in atto e che rischia, letteralmente, di cancellare i Comuni dell’entroterra, pure impegnati nella ricostruzione. La flessione del numero degli abitanti, infatti, mette a rischio la sostenibilità dei servizi (istruzione, sociale, cultura e sport), venendo meno i quali si attiva una spirale perversa che alimenta lo spopolamento. Secondo la Fondazione Think Tank Nord Est, i piccoli Comuni dovrebbero aggregarsi per costruire una nuova realtà in grado di offrire i servizi alla popolazione all’interno di un bacino territoriale più ampio, potendo fruire di importanti incentivi statali e realizzare importanti investimenti e progetti.