
Il brutale pestaggio è stato immortalato in un video che ha fatto il giro dei social
Tredicenne picchiato da una baby gang e finito all’ospedale, sono stati identificati e denunciati dal Commissariato due dei protagonisti del brutale pestaggio avvenuto mercoledì al Varco sul mare e le cause sarebbero riconducibili ad atti di bullismo. Anche grazie all’analisi del video, che uno del branco ha registrato con il proprio cellulare mentre gli altri tre riempivano di botte l’adolescente - immagini che per un po’ hanno girato anche sulla piattaforma Instagram - gli inquirenti sono riusciti a dare volti e nomi a due dei protagonisti dell’aggressione.
Sono tutti minorenni, stranieri, sono stati denunciati a piede libero al Tribunale dei minori di Ancona. Una prima risposta data dalle forze dell’ordine, a distanza di quarantotto ore da quanto accaduto e che ha destato parecchia impressione in città, oltre che la sensazione di una emergenza baby gang a causa di questo e di altri episodi di violenza giovanile che negli ultimi tempi hanno visto adolescenti protagonisti di atti di prepotenza e abusi.
Le indagini della polizia proseguono con l’obiettivo di identificare, a breve, tutti i partecipanti alla brutale aggressione che si è verificata di giorno al Varco sul mare, vittima un tredicenne civitanovese che ha riportato gravi lesioni, per le quali è ricoverato all’ospedale con una prognosi di trenta giorni. Il video postato su social mostra tre ragazzi che lo spingono e lo fanno cadere a terra e che poi si accaniscono su di lui, rannicchiato sull’erba nel tentativo di parare la gragnola di colpi e di proteggersi il volto e la testa dai calci e dai pugni che lo raggiungono in ogni parte del corpo. Dagli accertamenti che sono seguiti alla denuncia, presentata giovedì dalla famiglia del tredicenne negli uffici del Commissariato, sarebbe esclusa l’ipotesi di una vendetta o quella di un agguato premeditato e il motivo di quanto è successo sarebbe più che altro riconducibile e un caso di bullismo vero e proprio, maturato tra minorenni.
"Purtroppo – commenta il questore di Macerata, Gianpaolo Patruno – si tratta di fenomeni diffusi a livello nazionale. Ci sono gruppi di giovani che agiscono in questo modo, senza motivazioni particolari che scatenino la reazione violenta. In ogni caso, le indagini sono in corso per fare luce sull’accaduto". E sono a buon punto le indagini del Commissariato, impegnato a ricostruire i fatti, e si saprà di più probabilmente a breve.