Giuseppe Giampaoli si è visto confermare il mandato di guidare il Cda

di Lucia Gentili L’assemblea dei Comuni soci ha votato per la prosecuzione dell’attuale cda, guidato da Giuseppe Giampaoli, affinché porti avanti il programma del Cosmari fino al 4 aprile 2023. Ovvero fino alla sentenza del Tar Lazio, il quale deciderà se ha ragione l’Anac o il consorzio. Il Cosmari, infatti, aveva fatto ricorso contro la delibera Anac del 20 luglio, in cui l’Autorità nazionale anticorruzione aveva stabilito l’inconferibilità dell’incarico all’allora presidente Giuseppe Pezzanesi. Dal primo agosto il cda ha operato con le quattro figure rimaste e la presidenza assunta dal vicepresidente facente funzione Giampaoli; quindi quest’ultimo con Elena Sacchi, Silvia Sbriccoli e Manuele Pierantoni. La decisione presa ieri dall’assemblea, in linea con quanto già proposto dalla commissione ristretta, è che continui ad operare, portando a termine i progetti.  Tutti gli amministratori presenti hanno votato sì, tranne Porto Recanati, Montecassiano e Monte San Giusto. Il sindaco di quest’ultimo Andrea Gentili ha spiegato: "Nulla da obiettare sulla prosecuzione del cda e sugli elementi programmatici, l’astensione è solo per dare seguito alla mia votazione passata contro il ricorso".  Giampaoli, affiancato dal direttore generale Brigitte Pellei, ha illustrato il programma: "Il periodo da qui ad aprile deve essere un tempo produttivo – ha spiegato il vicepresidente -. Quindi, il prolungamento dell’attuale assetto fino alla conclusione della vicenda giudiziaria deve coincidere con una forte ripresa". Tra i punti principali: il biodigestore con produzione di biometano, la ricostruzione dell’impianto andato a fuoco nell’incendio 2015, il coinvolgimento delle istituzioni per risolvere il problema della discarica, il rinnovo del parco mezzi e nuove assunzioni (autisti e settore igiene urbana). "Trovandosi in una posizione bassa nella graduatoria del Pnrr – spiega Giampaoli -, è necessaria una revisione del progetto: escludendo alcune fasi passa da 50 milioni a 25-28 milioni. Stiamo pensando ad una partnership tra pubblico-privato. Intanto abbiamo depositato il progetto in Provincia; è prevista una collaborazione con la municipalizzata Assm per la cessione del metano, quindi l’energia prodotta resterebbe sul territorio. Tra un paio di mesi sarà inaugurato l’impianto andato a fuoco nel 2015". Sul fronte discarica, ha ribadito che il prossimo settembre si esaurirà la disponibilità di Cingoli. "A breve ci sarà un incontro con il presidente dell’Ata Sandro Parcaroli e il comitato ristretto – ha aggiunto l’ex direttore -. Serve la collaborazione di Provincia, Regione e Comuni, noi faremo da stimolo". E Parcaroli è intervenuto dicendo che "sta lavorando". Inoltre, entro il prossimo anno saranno sostituiti 200 veicoli (l’80%), con un rinnovo del parco mezzi per circa 13 milioni.  Il sindaco di Treia, Franco Capponi, ha evidenziato: "L’unica strada per il biodigestore sarebbe la collaborazione con i privati. È questo il momento più appropriato considerando il quadro dell’energia. E poi resta, oltre a trovare i siti per l’abbancamento temporaneo, va trovata una soluzione definitiva per la discarica".

Cronaca

di Lucia Gentili
L’assemblea dei Comuni soci ha votato per la prosecuzione dell’attuale cda, guidato da Giuseppe Giampaoli, affinché porti avanti il programma del Cosmari fino al 4 aprile 2023. Ovvero fino alla sentenza del Tar Lazio, il quale deciderà se ha ragione l’Anac o il consorzio. Il Cosmari, infatti, aveva fatto ricorso contro la delibera Anac del 20 luglio, in cui l’Autorità nazionale anticorruzione aveva stabilito l’inconferibilità dell’incarico all’allora presidente Giuseppe Pezzanesi. Dal primo agosto il cda ha operato con le quattro figure rimaste e la presidenza assunta dal vicepresidente facente funzione Giampaoli; quindi quest’ultimo con Elena Sacchi, Silvia Sbriccoli e Manuele Pierantoni. La decisione presa ieri dall’assemblea, in linea con quanto già proposto dalla commissione ristretta, è che continui ad operare, portando a termine i progetti. 
Tutti gli amministratori presenti hanno votato sì, tranne Porto Recanati, Montecassiano e Monte San Giusto. Il sindaco di quest’ultimo Andrea Gentili ha spiegato: "Nulla da obiettare sulla prosecuzione del cda e sugli elementi programmatici, l’astensione è solo per dare seguito alla mia votazione passata contro il ricorso". 
Giampaoli, affiancato dal direttore generale Brigitte Pellei, ha illustrato il programma: "Il periodo da qui ad aprile deve essere un tempo produttivo – ha spiegato il vicepresidente -. Quindi, il prolungamento dell’attuale assetto fino alla conclusione della vicenda giudiziaria deve coincidere con una forte ripresa". Tra i punti principali: il biodigestore con produzione di biometano, la ricostruzione dell’impianto andato a fuoco nell’incendio 2015, il coinvolgimento delle istituzioni per risolvere il problema della discarica, il rinnovo del parco mezzi e nuove assunzioni (autisti e settore igiene urbana). "Trovandosi in una posizione bassa nella graduatoria del Pnrr – spiega Giampaoli -, è necessaria una revisione del progetto: escludendo alcune fasi passa da 50 milioni a 25-28 milioni. Stiamo pensando ad una partnership tra pubblico-privato. Intanto abbiamo depositato il progetto in Provincia; è prevista una collaborazione con la municipalizzata Assm per la cessione del metano, quindi l’energia prodotta resterebbe sul territorio. Tra un paio di mesi sarà inaugurato l’impianto andato a fuoco nel 2015". Sul fronte discarica, ha ribadito che il prossimo settembre si esaurirà la disponibilità di Cingoli. "A breve ci sarà un incontro con il presidente dell’Ata Sandro Parcaroli e il comitato ristretto – ha aggiunto l’ex direttore -. Serve la collaborazione di Provincia, Regione e Comuni, noi faremo da stimolo". E Parcaroli è intervenuto dicendo che "sta lavorando". Inoltre, entro il prossimo anno saranno sostituiti 200 veicoli (l’80%), con un rinnovo del parco mezzi per circa 13 milioni.
 Il sindaco di Treia, Franco Capponi, ha evidenziato: "L’unica strada per il biodigestore sarebbe la collaborazione con i privati. È questo il momento più appropriato considerando il quadro dell’energia. E poi resta, oltre a trovare i siti per l’abbancamento temporaneo, va trovata una soluzione definitiva per la discarica".

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