
"Vogliamo sia comunicato in apertura di consiglio comunale che il tribunale ha riconosciuto il danno di diffamazione aggravata subìto da...
"Vogliamo sia comunicato in apertura di consiglio comunale che il tribunale ha riconosciuto il danno di diffamazione aggravata subìto da Stefania Monteverde in occasione della pignatta antifascista". Così la lista civica Macerata Bene Comune chiede che si parli dell’esito della sentenza per i fatti del 25 aprile 2018 quando la Monteverde, allora vicesindaco, subì una campagna di diffamazione a causa della pubblicazione di una falsa notizia da parte di un giornale online locale, che la additava come responsabile di una manifestazione con un fantoccio a testa in giù preso a bastonate dai bambini (in una macraba riedizione di piazzale Loreto), imputando all’amministrazione di averla sostenuta e finanziata.
"Ne seguì – spiega la lista dell’ex vicesindaca – una campagna di odio e diffamazione che ebbe risonanza nazionale, alimentata anche dai politici locali che chiamarono a Macerata Alessandra Mussolini, allora deputata di Forza Italia. È rimasta nella memoria il suo arrivo in città con una scatola di vermi che avrebbe voluto tirare alla Monteverde. La sentenza del tribunale riconosce che è una notizia volutamente distorta, che ha danneggiato il Comune affermando il falso: non ha mai sostenuto né finanziato la manifestazione.
"C’è soddisfazione in questa sentenza che ripara un po’ le ferite, perché ristabilisce la verità dei fatti, ma anche la necessità di difendere il diritto alla libertà", ha commentato Stefania Monteverde, ringraziando l’avvocato Paolo Giustozzi.