PAOLA OLMI
Cronaca

Pincherle ai saluti: "Patologie psichiatriche in crescita tra i bambini. Ma si fa finta di niente"

Il direttore di Neuropsichiatria infantile andrà in pensione il 31 dicembre "Pochissimi posti letto, le piante organiche sono quelle di 40 anni fa. Mancanza di spazi dopo il trasloco da Santa Croce per il terremoto".

Pincherle ai saluti: "Patologie psichiatriche in crescita tra i bambini. Ma si fa finta di niente"

Pincherle ai saluti: "Patologie psichiatriche in crescita tra i bambini. Ma si fa finta di niente"

Per Maurizio Pincherle, 68 anni, direttore a della struttura complessa di Neuropsichiatria infantile dell’Ast Macerata il 31 dicembre sarà l’ultimo giorno di lavoro nell’ospedale di Macerata.

Direttore, termina qui la sua attività maceratese?

"Già, siamo oramai in chiusura di questa esperienza iniziata nel 2002 quando l’allora direttore Piero Ciccarelli mi convinse a lasciare l’ospedale di San Benedetto per far nascere qui l’unità operativa di Neuropsichiatria infantile".

Lei ha accettato la sfida?

"L‘ho accettata di buon grado e ho costruito questa unità operativa che è diventata la seconda struttura complessa di tipo territoriale della regione Marche, dopo quella storica, ospedaliera, del Salesi di Ancona".

È un punto di riferimento importante per il centro Italia?

"Siamo l’unica struttura nelle Marche ad avere una parte territoriale e una ospedaliera, quello che è chiamato transmuralità. Inoltre abbiamo il centro ADHD dell’Italia centrale con il maggior numero di pazienti. Per questo siamo stati scelti a collaborare con un lavoro gestito dall’istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano".

Lascerà questo ospedale?

"Sì, lo lascio completamente, ho preparato persone che mi sostituiranno. Ho delle valide collaboratrici che sono in grado di mandare avanti la crescita di questa struttura. Spero che ci sia da parte delle forze politiche che regolamentano la sanità nella nostra regione un’attenzione sempre maggiore riguardo i problemi della neuropsichiatria infantile".

Oltre alle soddisfazioni porta con se qualche amarezza?

"Sì. Il fatto che in tutt’Italia c’è una sottostima da parte delle amministrazioni e da parte della politica dei problemi dell’età evolutiva e delle patologie psichiatriche. Queste ultime, negli ultimi tre anni, sono aumentate di ben oltre il 30 per cento, lo dico in continuazione".

Un dato?

"Basti pensare che in tutt’Italia abbiamo poco più di novanta posti letto che sono assolutamente insufficienti. Nella nostra regione ci sono tre posti letto, ad Ancona. In Abruzzo e in Umbria zero".

Quanti sono i pronti soccorsi psichiatrici?

"A Roma, mi dice il collega Stefano Vicari del Bambin Gesù, in media 11 al giorno, qui a Macerata parliamo di tre settimanali. Se vogliamo fare un paragone pensiamo che nel 1980-1990, anni a cui si riferiscono le piante organiche, avevamo tre pronti soccorsi psichiatrici all’anno. Le piante organiche però sono rimaste sempre quelle e si fa finta che il problema non esista. Se non consideriamo un aiuto per questi ragazzi penso che avremo grossi problemi".

Altra amarezza?

"La situazione logistica. Non siamo riusciti a dare dei locali sufficienti alla Neuropsichiatria infantile. Dopo il terremoto la parte territoriale, che era a Santa Croce, è stata provvisoriamente trasferita in ospedale ma non è stato più ripristinato nulla. Mi auguro che chi verrà dopo di me risolverà questo gravissimo problema della mancanza di stanze".

Cosa lascia?

"Il mio lascito è una struttura complessa completa ospedaliera-territorio che viene rispettata a livello nazionale".

Progetti futuri?

"Continuerò a impegnarmi all’aiuto per quel che riguarda l’età evolutiva. Ci sono professioni e passioni che continuano per tutta la vita".

Altro?

"Vorrei fare anche un centro studi, qualcosa di culturale perché trovo che chi ci amministra sia spesso superficiale. Non si può pensare solo a far quadrare i conti quando ci sono bambini e ragazzi sofferenti".