"Più attenzione per la sanità cittadina"

L’ex consigliere Doria (FdI): si parla solo di movida, dalla destra mi aspetto una maggiore attenzione

"Più attenzione per la sanità cittadina"

"Più attenzione per la sanità cittadina"

"Quando la malattia entra in una casa stravolge tutto, ma le famiglie sono lasciate sempre più sole davanti alle difficoltà e, a volte, anche in assenza di servizi essenziali. Ma, a Civitanova di sanità non parla più nessuno, nessuno chiede più investimenti per il nostro ospedale e non capisco come la politica non senta questa responsabilità". Andrea Doria, ex consigliere comunale, oggi iscritto a FdI, da anni gestisce un familiare che ha bisogno di cure sperimentali amministrate fuori dalla Marche "perché qui ci sono senz’altro eccellenze ma è in Romagna che abbiamo trovato professionisti che ci seguono con grande efficienze e che operano anche in Inghilterra". E’ il problema della mobilita passiva, con costi enormi per le famiglie. "Non voglio giudicare ora - premette - la riforma sanitaria della giunta Acquaroli. Guardo intanto a Civitanova e non capisco come questa sia diventata una città in cui si parla solo di movida, spettacoli e escort. Va bene il divertimento e lo svago ma dalla politica, specialmente di destra, mi aspetto più attenzione per la sanità". "Non capisco - aggiunge - come non ci si renda conto che occorrono investimenti per potenziare i servizi, per dare risposte alle malattie neurologiche. Penso aver esempio che da anni si parla di centri per l’alzheimer e per l’autismo, ma che non è stato fatto nulla di concreto. Eppure sarebbero di enorme aiuto alle famiglie che patiscono questi problemi". L’invito è "ad attuare una programmazione urbanistica attenta ai bisogni della sanità. Invece, cosa viene proposto per rispondere a queste emergenze? Tanti convegni, senza dubbio alcuni servizi, ma occorrono centri specialistici che diano sollievo ai malati e alle famiglie". Per Doria "c’è bisogno di strutture e ci sono imprenditori civitanovesi disposti a discutere con l’amministrazione comunale per realizzarle. Non sto parlando della vendita di Villa Letizia ma di altre opzioni, da sviluppare nella zona Cecchetti. Faccia un passo avanti l’assessorato all’urbanistica, altrimenti la città perde un altro treno, come il progetto sfumato della Rsa alla Stella Maris".