Più che anticipate, sono consultazioni abbastanza tardive

Migration

"La decisione presa da Draghi – sostiene lo studente Filippo Morelli, di Cingoli - è stata ponderata. Ha scelto di dimettersi tenendo in considerazione le proprie esigenze e quelle dell’intera comunità. È giusto che si cambi se manca la fiducia dei pentastellati". Il ritorno alle urne, per lui, appare quindi una normale conseguenza: "È necessario tornare a votare visti soprattutto gli importanti attriti tra le forze politiche della maggioranza". Filippo è fiduciso in vista del 25 settembre: "Ritengo che le elezioni potrebbero essere determinanti. Restituire la parola ai cittadini tramite il voto quando non c’è una solida maggioranza di governo è più che legittimo, anzi è obbligatorio, in una democrazia come la nostra. È corretto evitare soluzioni alternative non scelte dagli elettori. Queste elezioni possono essere definite tardive, più che anticipate". Immancabile un commento riguardo l’importanza del voto: "Di certo andrò a votare con la fiducia che tutto ciò si risolva presto. Sarà la mia prima volta, la ritengo un’importante esperienza di vita. L’affluenza per il referendum costituzionale del 12 giugno scorso è stata circa del 20%, ovviamente si spera che a settembre sia molto più alta. Con l’astensionismo non solo non si partecipa attivamente alla vita politica, cosa che tutti noi siamo chiamati a fare, ma si ignorano anche le varie lotte che hanno portato al raggiungimento di un assetto politico che tutela le libertà dei singoli cittadini".

e. p.