Disastro a Genova, una marchigiana sul ponte a un attimo dal crollo

Antonella Campana, nativa di Cingoli che lavora a Jesi, racconta gli attimi drammatici che ha vissuto

Antonella Campana

Antonella Campana

Genova, 15 agosto 2018 - Antonella Campana era in vacanza in Liguria insieme alla sua famiglia. Di Cingoli, è titolare insieme al fratello della Campana Car, azienda che commercializza autocarri a Jesi. Era andata a trovare la cugina, che vive in un paesino a 30 chilometri da Genova. Con lei, la figlia e ad alcuni amici. La comitiva decide di prendere il pulmino e di spostarsi a Genova. Dopo qualche ora Antonella e la sua famiglia sono sul Ponte Morandi, sulla corsia in direzione Genova, qualche attimo prima del crollo.

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E' quasi l’ora di punta. Sta per compiersi la tragedia ma succede qualcosa che salva Antonella e tutti quelli che viaggiano con lei. Ce lo racconta ancora tremolante, con la voce spezzata dal pianto e la paura nel cuore.

"Eravamo partiti alla volta di Genova, in sette a bordo del pulmino. Alla guida c’era Michele, il marito di mia cugina. Arriviamo al Ponte Morandi, lo percorriamo per gran parte. Ad un certo punto, iniziamo a capire che qualcosa non andava".

Saprebbe descrivere quel momento?

"Era come una provare una sensazione di dondolio. Nessuno aveva idea di cosa stesse per succedere".

E poi?

"Eravamo a pochi metri dalla fine del ponte. Le auto istintivamente rallentavano lungo la strada, sentendola barcollare, sospesi ad una simile altezza. Ma un camionista, dal coraggio davvero unico, apre il portellone e scende a piedi in strada. Si trovava sulla corsia opposta alla nostra, quella in direzione Varazze. Inizia ad urlare: ‘Il ponte crolla, andate via!’ e manda indietro tutti i veicoli che, dietro di lui, stavano per intraprendere la traversata; a noi della corsia opposta fa invece cenno di accelerare, di andare via subito. E così andiamo via, senza voltarci e senza capire più nulla. Usciamo dal ponte, in tutta fretta. Spaventati, volevamo solo andare via. Se siamo vivi, se posso raccontare questa storia è per merito di quell’uomo".

Poi che cosa è accaduto?

"Dopo meno di un minuto, alle nostre spalle sentiamo un gran boato. Dalla radio, accesa, apprendiamo cosa era accaduto. La tragedia che ci aveva sfiorato".

Che cosa è successo alle macchine dietro di voi?

"Purtroppo non lo so...".

E al camionista?

"Io spero con tutto il cuore che sia ancora vivo".

Saprebbe descriverlo?

"So solo che era un signore di mezz’età con un accento straniero".

Avete vissuto un’esperienza agghiacciante...

"Sono cose che nel 2018 non possono accadere. Dico solo che siamo vivi grazie ad un camionista che stava facendo il suo lavoro. Che invece di scappare è sceso ad avvertire gli altri: la sua esperienza su strada gli diceva che stava per succedere qualcosa di grave. Ed ha agito...Un uomo che fa onore a tutta la categoria".

A Jesi, l’evento ha scatenato reazioni sui social per il Ponte San Carlo (chiuso per instabilità).

"Dico solo che non si può aspettare che le cose accadano. Bisogna agire, non deve morire più nessuno".

 

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Un calciatore, l'ex portiere del Cagliari Davide Capello, si è miracolosamente salvato.

Il terrore dei testimoni oculari.