"Possono riprovarci, tornino ai domiciliari"

"Maltrattamenti a una studentessa autistica". La Procura fa appello dopo la revoca delle misure cautelari per insegnante e assistente

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di Paola Pagnanelli

La procura insiste: arresti domiciliari per l’insegnante di sostegno e l’assistente di una studentessa autistica di Tolentino, accusate di averla maltrattata invece di aiutarla mentre era a scuola. Dopo che il giudice per le indagini preliminari Claudio Bonifazi ha revocato le misure cautelari per Alessia Cingolani e Marta Morroto, il sostituto procurare Rita Barbieri ha fatto appello contro la decisione, e ora la questione sarà rivista dal tribunale del riesame di Ancona.

In modo particolare, la procura ritiene che le due indagate possano ancora ripetere il reato di cui sono accusate, se tornassero a occuparsi di disabili o persone in difficoltà. L’udienza è stata fissata per il 21 giugno. Sia Cingolani sia Morroto, dopo l’inchiesta che le aveva fatte finire agli arresti domiciliari il 21 maggio, avevano respinto ogni accusa. In ogni caso Cingolani, difesa dagli avvocati Nicola Piccinini e Diego Casadidio, aveva annunciato che avrebbe smesso di fare l’insegnante di sostegno per tornare a insegnare la materia per la quale è di ruolo a Civitanova, cioè filosofia; Morroto, difesa dall’avvocato Renato Coltorti, si era sospesa dalla cooperativa con la quale lavorava, assistendo i disabili nelle scuole. Quest’ultima peraltro seguiva la studentessa fin dalle elementari, la conosceva benissimo e mai le scuole, le insegnanti o la famiglia avevano rilevato alcuna anomalia nel suo comportamento con la ragazza.

A carico delle indagate ci sono però alcune informazioni raccolte dai carabinieri del Reparto operativo di Macerata e della Compagnia di Tolentino, e soprattutto 14 giorni di filmati con le telecamere nascoste a scuola. Gli inquirenti non hanno voluto rendere pubbliche le immagini, e non lo hanno fatto neppure i difensori. Si tratterebbe comunque di video piuttosto eloquenti, che mostrerebbero le due indagate impegnate a leggere o a controllare il telefono invece di seguire la ragazzina, e sgridarla o anche colpirla quando lei tentava di richiamare la loro attenzione.

La famiglia della studentessa, che ha saputo della vicenda solo a indagini chiuse, si è rivolta agli avvocati Vando Scheggia e Giancarlo Giulianelli per seguire la vicenda sul fronte giudiziario, ma né i genitori né gli avvocati hanno finora voluto commentare in alcun modo tutti i passaggi della vicenda.