"Post terremoto, due anni di progetti per la comunità"

L’associazione C.A.S.A. (Cosa accade se abitiamo), il "porto di montagna" di Frontignano di Ussita, ha compiuto due anni il 26 ottobre, anche se in realtà sono già quattro anni che ci muoviamo in questi territori e ci confrontiamo con tutti i soggetti presenti: da quando il centro Italia è stato sconvolto dai sismi 2016-2017, di cui Ussita è stato uno degli epicentri. Un evento catastrofico tanto dimenticato dalla sfera nazionale quanto presente nella vita delle comunità che questi territori abitano, tra zone rosse, ricostruzione ancora invisibile e diritti non tutelati. Il tutto aggravato dalla situazione Covid, un’emergenza nell’emergenza. Nel nostro piccolo abbiamo sempre cercato di aprire a tutti la nostra sede a Frontignano, con l’idea di renderla appunto un "porto di montagna", pronto ad accogliere discussioni, confronti, esperienze, incontri, ma anche conforto, supporto, presenza. Tra i vari progetti, il 30 settembre siamo stati invitati da ActionAid Italia a Palazzo Chigi per presentare ufficialmente le "Linee guida per una politica nazionale sulla prevenzione e le ricostruzioni", emerse dalla campagna #sicuriperdavvero, a cui abbiamo partecipato in questi anni. Continueremo a lavorare e a vigilare, affinché le nostre richieste entrino effettivamente nell’ordinamento italiano. Ussita, inoltre, è il quarto Comune delle Marche ad adottare il regolamento dei beni comuni: un documento amministrativo che consente l’attivazione dei patti di collaborazione. L’idea è che la governance, soprattutto in comunità ristrette, possa svolgersi anche in senso orizzontale, oltre che verticale, diffondendo la responsabilità di prendersi cura insieme del patrimonio comune e, dove necessario, rigenerarlo. Il progetto è stato avviato a novembre, in partenariato con Actionaid Italia e la collaborazione dell’associazione "Labsus" (un Laboratorio per la sussidiarietà).

Associazione C.A.S.A.