REDAZIONE MACERATA

Povertà ed emarginazione: cresce il disagio

A Tolentino 45 famiglie ricevono i pacchi alimentari dal Sermit, e sempre più persone chiedono aiuto al centro di ascolto della Caritas

A Tolentino 45 famiglie ricevono i pacchi alimentari dal Sermit, e sempre più persone chiedono aiuto al centro di ascolto della Caritas

A Tolentino 45 famiglie ricevono i pacchi alimentari dal Sermit, e sempre più persone chiedono aiuto al centro di ascolto della Caritas

Aumentano le richieste di aiuto alla Caritas e al Sermit (Servizio missionario) di Tolentino. Attualmente sono 45 le famiglie censite con l’Isee che ricevono stabilmente il pacco alimentare del Sermit. Circa il 60% sono immigrati o nuovi cittadini italiani di origine straniera, il restante 40% italiani, per lo più persone singole con problemi particolari di emarginazione. Chi è del posto fa più fatica a chiedere sostegno, ma il numero degli italiani è in aumento.

"Ci sono nuclei che supportiamo in situazioni di emergenza, non censiti – spiega la presidentessa del Sermit Anna Andreani –, attraverso beni alimentari, un intervento economico per chi ha difficoltà a pagare bollette e arretrati, lenzuola, cappotti, in base alle esigenze. È fondamentale la collaborazione tra le associazioni del territorio; più lavoriamo insieme più otteniamo risultati. Si inizia a fare rete. È importante avvicinare i giovani al messaggio di solidarietà, in particolare la fascia 20 – 45 anni, per creare una cultura diversa". Il Sermit è impegnato in tante attività. È nato su iniziativa di don Rino Ramaccioni e Maria Antonietta Bartolozzi, inizialmente per sostenere i missionari in Africa, India e Brasile; negli anni il sostegno è stato portato anche in città per aiutare chi è in difficoltà. È attivo all’estero attraverso le adozioni a distanza, e a Tolentino attraverso i servizi come i pacchi alimentari o il Centro di ascolto. In passato ha sostenuto fino a 1.300 adozioni a distanza in India, Uganda, Brasile; col tempo il numero è sceso, oggi se ne contano 650.

Nel 2024 invece si sono rivolte al centro d’ascolto Caritas, in collaborazione con i servizi del Comune, 44 persone: 25 femmine e 19 maschi, 23 italiani e 21 stranieri, in particolare 10 dall’Europa centro orientale, 4 dall’Africa occidentale, 4 dal Sudamerica e uno dall’Asia centrale. La maggior parte delle persone ascoltate ha tra i 55 e i 64 anni, la fascia di età difficilmente ricollocabile anche in un contesto lavorativo. Seguono poi le persone tra i 35 e 44 anni, dai 65 in su e infine oltre i 75 anni. Solo tre hanno tra i 25 e i 34 anni.

Don Marco Petracci è referente Caritas per Tolentino da inizio settembre 2023. La povertà resta la criticità principale: 31 delle 44 persone hanno un reddito insufficiente al sostentamento; ci sono poi problemi dovuti a difficoltà di gestione del denaro o a un’assenza completa di reddito. Ci sono anche situazioni di indebitamento. Oppure persone che lavorano ma in nero, o hanno un contratto part-time ma vorrebbero aumentare le ore di lavoro, oppure hanno un’occupazione precaria o stagionale. Emerge anche il problema abitativo: tre non hanno una casa, due vivono in situazioni di sovraffollamento, E quello linguistico, con la difficoltà di alcune di queste persone di accedere ai servizi d’istruzione, imparare la lingua e provare così ad avere un lavoro. "Sono diverse le situazioni di solitudine e di problematiche legate a difficoltà relazionali o psicologiche – conclude la Caritas –. In primis c’è la depressione".

Lucia Gentili