Premio Annibal Caro Domande per la giuria

L’evento vuole coinvolgere anche quest’anno gli amanti della letteratura, c’è tempo fino al 25 gennaio per aderire

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Riparte il Premio Annibal Caro alla traduzione cercasi lettori per ‘Cara Giuria 2021’. C’è tempo fino al 25 gennaio per aderire. L’evento dedicato al letterato civitanovese conferma la sua scelta di coinvolgere gli appassionati di letteratura per formare la giuria popolare. Nella passata edizione sono stati 150 gli iscritti, provenienti da tutta Italia, e con una sezione under 24. Il 6 giugno scorso, giorno in cui ricorre la nascita di Annibal Caro, la Cara Giuria ha decretato la vittoria di Scilla Forti per la traduzione dal tedesco di ‘Quel che si vede da qui’ di Mariana Leky, Keller editore. L’impegno dei giurati è quello di leggere i tre libri finalisti scelti dal comitato tecnico, tra le migliori traduzioni in italiano di narrativa pubblicate nel 2020. Ci si iscrive inviando una mail a premiocaro@gmail.com.

Sempre il 25 gennaio è l’ultima data per partecipare al contest ‘Leggere – Scatti e vinci’, un invito a fotografare tutto ciò che è legato alla lettura, anche autoscatti. I premi in palio per gli autori e le autrici delle foto ritenute migliori sono ovviamente libri: i titoli finalisti 2021 per gli iscritti alla giuria, i titoli vincitori delle scorse edizioni per tutti gli altri. I dettagli e il regolamento sono nel sito del premio (https:premiocaro.wordpress.com).

Il Premio Annibal Caro Civitanova Marche è nato con l’intento di valorizzare in chiave contemporanea il grande lavoro di mediazione culturale svolto dal letterato civitanovese e traduttore dell’Eneide, che nacque nel 1507 nella città alta.

La scorsa edizione ha ricevuto il patrocinio della Regione e del Comune di Civitanova e ha confermato quanto sia stimolante addentrarsi in altre letterature con autori e traduttori di altissimo livello. Il Comitato promotore del Premio Annibal Caro è formato da Federica Alessandri, Maria Grazia Baiocco, Anna Maria Domenella, Rosetta Martellini, Lorella Quintabà e con la collaborazione del giornalista Antonio Prenna.