
La cerimonia conclusiva con i finalisti del Premio Annibal Caro, dedicato ai migliori traduttori
Premio Annibal Caro, la vincitrice è Silvia Albesano per la traduzione dal tedesco di "I confidenti" (Iperborea) di Charlotte Gneuss. Il riconoscimento, che porta il nome dell’illustre traduttore dell’Eneide di Virgilio dai natali civitanovesi, le è stato assegnato da 178 votanti della Cara Giuria di lettori e lettrici. "È un libro a cui tengo per tanti motivi – ha detto Albesano a proposito del romanzo della Gneuss – e vorrei dedicare questo premio all’autrice, al suo talento e alla fiducia che ha dimostrato verso i suoi personaggi e lo voglio condividere con l’editrice Iperborea".
Un ex aequo per il Premio della giuria tecnica andato a Ilaria Oddenino, per la traduzione dall’inglese di "Underjungle" di James Sturz (Atlantide), una storia d’amore ambientata nelle profondità oceaniche, e a Leonardo Marcello Pignataro per la traduzione dal russo di "Racconti di Sebastopoli" di Lev Tolstoj (Voland), un classico dell’Ottocento attuale sia per l’area di cui si racconta, la Crimea, sia per il tema, la guerra.
Durante la cerimonia, nello spazio San Francesco a Civitanova Alta il pubblico ha potuto ammirare anche la mostra di manifesti del designer Guaricci curata dal Museo Magma. Sono stati inoltre assegnati dal comitato tecnico, rappresentato da Rita Baldoni e Stella Sacchini, il premio alla carriera al professore Bruno Mazzoni, traduttore dal romeno, e la menzione speciale a Marco Federici Solari per la nuova traduzione di "Il processo" di Franz Kafka, edito da L’orma.
Il premio in memoria di Antonio Prenna è stato assegnato al Festival internazionale di poesia "La punta della lingua" nella persona del direttore artistico, il poeta Luigi Socci. Il Premio Annibal Caro gode del patrocinio della Regione e del Comune di Civitanova. Il comitato promotore è composto da Federica Alessandri, Anna Maria Domenella, Maria Grazia Baiocco, Rosetta Martellini, Lorella Quintabà. L’organizzazione generale è curata da La Fabrica Teatro. Il logo del premio è di Riccardo Ruggeri.