
Rallentamento delle esportazioni marchigiane nel primo trimestre del 2025, che interessa anche le province di Macerata, Ascoli e Fermo. Secondo...
Rallentamento delle esportazioni marchigiane nel primo trimestre del 2025, che interessa anche le province di Macerata, Ascoli e Fermo. Secondo i dati di Confartigianato, se nel Maceratese si limitano i danni (-4,9%), ad Ascoli (-19,5%) e Fermo (-11,1%) si registrano cali più significativi, in particolare nei settori della moda, calzature e mobili. La regione segna invece una flessione dell’11,6% dell’export. Macerata è la provincia che mostra la maggiore resilienza, con un calo manifatturiero del -3,5%; ma la tenuta dei settori a maggiore concentrazione di MPI (un lievissimo +0,0%) è sostenuta da alcuni segni positivi, come quello dei prodotti alimentari (+12,3%) o di legno e sughero (+24,5%). Tuttavia, restano difficoltà in settori storici come mobili (-29,1%), abbigliamento (-12,9%) e tessile (-10,2%). Come spiega Enzo Mengoni (foto), presidente territoriale Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli-Fermo, "la provincia di Macerata riesce a compensare la crisi dei settori tradizionali con comparti emergenti o comunque con una certa solidità, penso all’agroalimentare. Per rilanciare l’export, però, serve una strategia strutturale che punti sulla diversificazione produttiva, sull’innovazione e sulla costruzione di filiere corte e flessibili. Le imprese più resilienti sono quelle che affiancano ai settori tradizionali nuove specializzazioni, capaci di intercettare la domanda globale con prodotti ad alto valore aggiunto e appetibili per le tendenze emergenti (green economy, salute, benessere, digitale…). Fondamentale – conclude Mengoni – è poi garantire una presenza stabile sui mercati internazionali, con percorsi continui di promozione, digitalizzazione e sviluppo commerciale. Tutto questo richiede anche investimenti forti in formazione tecnica e manageriale".