PAOLA PAGNANELLI
Cronaca

Processo Sae, eccezioni respinte

Sfruttamento della manodopera per le casette dei terremotati: erano state presentate da Arcale e Gips

Processo Sae, eccezioni respinte
Processo Sae, eccezioni respinte

Arcale e Gips restano nel processo per sfruttamento illecito della manodopera per le casette dei terremotati. Lo ha deciso il giudice Domenico Potetti, respingendo le eccezioni delle due società. Nel processo sono imputati Vincenzo Romano, titolare della Europa Srl, e Gheorge Carp, che operava nell’azienda. I consorzi Gips e Arcale si erano aggiudicati il bando nazionale per la costruzione delle Sae. Dopo il terremoto del 2016, però, i lavori furono affidati alla Europa. Ma i carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro e i sindacalisti della Cgil rilevarono che nei cantieri c’erano diversi romeni, non in regola e costretti a lavorare senza turni di riposo. La ditta non avrebbe neanche denunciato l’infortunio di un operaio, che sarebbe stato soccorso dai sindacalisti e portato in ospedale.

Vincenzo Romano, legale rappresentante della ditta Europa, è stato dunque accusato di subappalto illecito in concorso con il romeno Carp; quest’ultimo è imputato anche di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, violenza privata e omissione di soccorso. Nel processo però Cgil e Fillea, che sono parti civili, hanno chiesto di coinvolgere anche Arcale e Gips, come responsabili civili. I consorzi hanno contestato questo passaggio, ma l’altro giorno il giudice Potetti ha respinto le loro eccezioni di ammissibilità. "L’azienda Europa Srl – ricorda Daniele Principi, segretario della Cgil – era impegnata nella realizzazione delle Sae di Pieve Torina, facendo parte del consorzio Gips, una delle realtà subappaltanti di Arcale. La chiamata in causa di Gips e Arcale è un elemento processuale molto rilevante, perché consentirà di approfondire a dovere tutti gli aspetti della vicenda, nell’interesse dei lavoratori coinvolti e che restano ancora in attesa di ricevere il pagamento delle somme spettanti, pur certificate dal verbale dell’ispettorato del lavoro, ma anche dell’intero territorio che attende con pazienza che sia fatta finalmente chiarezza su come siano stati gestiti i lavori della ricostruzione post-sisma.

La prossima udienza è stata fissata al 10 gennaio. Come Fillea e Cgil di Macerata continuiamo a confidare nel lavoro della magistratura, certi che la giustizia farà il suo corso nel migliore dei modi". Le casette per altro furono anche molto contestate, perché al primo inverno parecchie di queste si coprirono di muffa e funghi e ai terremotati fu imposto un ulteriore trasloco per renderle di nuovo abitabili.