
La questione riguarda la scuola dell’infanzia e la primaria
Scatta la protesta dei genitori, a Mogliano, per la mensa scolastica. Ieri una trentina di famiglie ha deciso di non far mangiare a scuola i propri figli – circa una ventina dell’infanzia e una decina della primaria – per dare un segnale all’amministrazione. La sera tra martedì 18 e mercoledì 19 febbraio persone di età diverse avevano avuto qualche problema intestinale (diarrea). Dopo un paio di settimane era arrivato il risultato degli esami sul "pasto campione" prelevato dai carabinieri Nas (Nucleo antisofisticazioni e sanità) e le analisi erano risultate negative. Venerdì scorso il sindaco Fabrizio Luchetti ha convocato un’assemblea con genitori degli alunni dell’infanzia e della primaria tempo pieno, gli insegnanti e il personale Ata dell’istituto comprensivo Giovanni XXIII che usufruiscono della mensa per discutere sull’andamento del servizio. La gestione è cambiata dal 7 gennaio. Dopo il "fattaccio" già dieci-quindici genitori hanno deciso di ritirare i figli dalla mensa fino a fine anno. Ma ieri è stata messa in atto proprio una sorta di protesta. "Anche se le analisi sono risultate negative – spiega un gruppo di mamme –, quell’episodio è avvenuto, è un dato di fatto, quindi ci saremmo aspettate risposte più concrete, rassicurazioni, durante l’assemblea. E invece non abbiamo ancora una spiegazione a quanto accaduto. Come genitori ci chiediamo poi come mai il nuovo gestore abbia ottenuto il massimo punteggio se, dalle ispezioni della commissione mensa, è stato riscontrato l’utilizzo di carne non a chilometro zero e di verdure surgelate, comprese quelle di stagione. C’è stata una diminuzione nel numero generale dei bimbi che mangiano a mensa. L’episodio del 18 febbraio è stata la goccia perché già da inizio anno ci sono stati altri segnali, come foto di carne cruda oppure una bambina celiaca e bimbi con intolleranza a latte o allergie che hanno avuto problemi. Con la precedente gestione non c’erano criticità. Diversi alunni restano a digiuno fino alle 4 (quando invece dovrebbe essere garantito loro un piatto con tutte le proprietà organolettiche necessarie); di conseguenza, c’è tanto scarto di cibo. Il sindaco è la massima autorità sanitaria locale: pensavamo che le famiglie venissero più tutelate, speravamo in un intervento più forte del Comune. Si parla tanto di spopolamento nelle aree interne e poi non garantiamo il meglio per i bambini?". Anche qualcuno del personale (alcune maestre) ieri non ha mangiato a scuola. Prima e dopo l’intossicazione, sono arrivate segnalazioni da genitori e commissione mensa. Venerdì l’amministrazione incontrerà la ditta che si occupa del servizio.