
Le bancarelle della fiera del patrono sabato prenderanno il posto di quelle del mercato settimanale. "Settore da riorganizzare"
Gli ambulanti protestano: sabato 14, giorno di mercato settimanale a Recanati, dovranno rinunciare al posto di lavoro. Le aree riservate ai banchi saranno infatti occupate per due giorni – sabato e domenica – dalle bancarelle della fiera del patrono San Vito. Una sovrapposizione che lascerà a casa molti commercianti. "È un giorno di lavoro che salta – sbotta un venditore alimentare di via Primo Luglio –. Per me è una perdita secca. Posso solo sperare che ci sia qualche spazio vuoto sabato mattina e tentare con la spunta, ma è tutto incerto".
A chiarire il contesto è Massimo Di Matteo, presidente regionale della Federazione italiana venditori ambulanti: "Purtroppo le regole sono queste. È una delle poche situazioni in cui il Comune può annullare il mercato, perché si tratta della fiera del patrono. Se fosse solo una fiera commerciale non sarebbe possibile, ma in questo caso, per legge, l’amministrazione ha facoltà di sopprimere temporaneamente il mercato settimanale". E anche l’ipotesi di fondersi con la fiera non è praticabile: "Tecnicamente non si può fare – spiega Di Matteo –. Se qualcuno vuole, può venire sabato a fare la spunta, ma il mercato viene formalmente annullato quando coincide con la fiera patronale. È previsto dalle norme nazionali".
L’annullamento del 14 giugno è solo l’ultimo campanello d’allarme per un problema più grande: la crisi profonda del mercato del sabato, sempre più svuotato, disordinato e in declino. L’assessore al commercio Pelati si era interessato almeno per l’avvio di un "bando migliorativo" per riassegnare gli stalli vuoti e rilanciare l’area, ma da allora nulla si è concretizzato. Le promesse si sono infrante contro l’immobilismo burocratico, lasciando campo libero alla frustrazione degli operatori. "La soluzione c’è – insiste Di Matteo –. Basterebbe inviare una comunicazione alle organizzazioni sindacali, che di norma sono ben felici di collaborare. In altre città si fa senza problemi. Lo abbiamo dimostrato anche durante la pandemia, quando c’era urgenza di ridisegnare la disposizione delle bancarelle per rispettare le distanze di sicurezza. In quel caso, si è fatto tutto in poche settimane". Secondo il rappresentante Fiva, se si vuole riorganizzare il mercato si può anche pensare a un bando generale, ma serve una proposta chiara e una nuova mappa degli spazi. "Certo, alcuni ambulanti temono che azzerare tutto possa essere rischioso – osserva –, ma con un accordo condiviso, si può evitare ogni penalizzazione".
Asterio Tubaldi