"Provveditorato, cantiere al via da marzo" Dipendenti e uffici: il piano per il trasloco

Oltre due milioni per i lavori, il presidente Pettinari: "Ok al progetto esecutivo, poi l’appalto. Circa nove mesi per gli interventi"

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di Chiara Sentimenti

Un cronoprogramma rapido, che già il prossimo anno permetterà di recuperare lo stabile del provveditorato. Si tratta del primo dei tre interventi per il ripristino del palazzo del governo, composto, appunto, dal provveditorato, dalla prefettura e dalla questura. La Provincia (proprietaria dell’immobile), infatti, si prepara ad approvare il progetto esecutivo per l’avvio dei lavori al provveditorato, in programma a marzo. "L’ordinanza speciale del commissario alla ricostruzione, Giovanni Legnini, con cui abbiamo avuto un confronto costante, ha risolto moltissime delle cause di rallentamento delle procedure della ricostruzione, snellendo l’iter (non solo burocratico) delle pratiche in corso – spiega il presidente Antonio Pettinari –. Al palazzo del governo sono stati assegnati complessivamente 19,6 milioni di euro, di cui 11.336.000 per la prefettura, 2.520.000 per il provveditorato e 3.817.000 per la questura. Il programma prevede, in via urgente e prioritaria, il ripristino e il miglioramento sismico del provveditorato. Per questo, dovremo spostare tutti gli uffici e il personale, oltre ad alcuni uffici della prefettura che si trovano in quella parte dello stabile, perché gli interventi dovranno essere effettuati nella massima sicurezza". Per agevolare lo spostamento dei dipendenti, il presidente Pettinari, il prefetto Flavio Ferdani e il provveditorato hanno effettuato una serie di sopralluoghi in alcuni spazi del centro e tra gli immobili che sono stati ritenuti idonei ci sono un piano dell’ex albergo Italia (il palazzo che fa angolo tra piazza della Libertà e corso della Repubblica attualmente in via di ristrutturazione) e un altro edificio in via Matteo Ricci. Il progetto complessivo di recupero post sisma del palazzo del governo è scaturito da una serie di rilievi effettuati, fin dall’anno scorso, con il laser scanner tridimensionale e con il drone, tecniche moderne per appurare lo stato dell’immobile e le sue caratteristiche costruttive e meccaniche; nonché con saggi e indagini per caratterizzare sotto il profilo storico e artistico la natura degli intonaci decorati presenti all’interno. Dopo la raccolta dei dati e lo studio di approfondimento, l’ufficio tecnico della Provincia ha sviluppato, d’intesa con la soprintendenza archeologica delle Marche e il subcommissario Gianluca Loffredo, gli interventi necessari per la messa in sicurezza e il consolidamento dell’edificio. "Proprio in questi giorni, ci è stato consegnato il progetto esecutivo per il provveditorato – aggiunge il presidente Pettinari – che ora dovrà essere approvato, per poi passare all’appalto dei lavori (anche questo con procedura semplificata come previsto dall’ordinanza), previsto per marzo. Per l’esecuzione degli interventi, infine, prevediamo circa otto o nove mesi. Terminati i lavori al provveditorato, potremo riportare nei loro posti uffici e dipendenti e iniziare con lo spostamento degli altri dipendenti della questura e della prefettura. Qui, infatti, dovranno successivamente partire i lavori di ristrutturazione". Ogni porzione del palazzo, infatti, sarà considerata come un corpo a sé, quindi si procederà separatamente con tre diversi progetti e altrettanti appalti: uno per il provveditorato, uno per la questura e uno per la prefettura. "Il recupero del palazzo del governo è un intervento che ritengo molto importante non soltanto da un punto di vista istituzionale – dice il presidente Pettinari –, ma proprio per la centralità dell’edificio, per il suo essere uno dei vari punti di riferimento di piazza della Libertà, accanto alla vicina loggia dei mercanti (anche questa ristrutturata negli anni Novanta dalla Provincia), al Comune e di fronte al Lauro Rossi. Il palazzo del governo è un luogo dal grande valore storico e culturale, che presto tornerà a disposizione della città". Durante la sistemazione, ovviamente, saranno eliminate le tanto chiacchierate serrande delle finestre, che si affacciano sulla piazza.