Pugni e calci alla compagna: arrestato

Ai domiciliari con il braccialetto elettronico un 53enne: la donna sarebbe stata anche minacciata di morte

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di Paola Pagnanelli

Accusato di aver picchiato e maltrattato la compagna, a causa del consumo eccessivo di alcolici, è finito ai domiciliari un maceratese 53enne, con una lunghissima fedina penale. Ieri mattina i carabinieri di Macerata gli hanno notificato l’ordinanza di custodia cautelare, che gli impone di non uscire di casa, applicandogli anche il braccialetto elettronico. La misura è stata disposta dal giudice per le indagini preliminari Giovanni Manzoni, che ha accolto la richiesta del sostituto procuratore Rita Barbieri. L’uomo è accusato di una serie di episodi, iniziati lo scorso febbraio. In una occasione le avrebbe tirato i capelli, l’avrebbe presa a pugni e schiaffi sul volto fino a farle sanguinare un orecchio. Un’altra volta, urlandole "ti ammazzo di botte. Ti gonfio" l’avrebbe presa a pugni. Oltre alle botte, ci sarebbero stati i danneggiamenti ai mobili di casa e le minacce di morte, collegate anche all’eventualità che lei lo denunciasse. Già la scorsa estate la maceratese si era rivolta ai carabinieri, raccontando l’aggressione che avrebbe subito a maggio, e a luglio il 53enne era stato arrestato e portato in carcere a Fermo. Poi lei aveva ritrattato le accuse e lui era tornato in libertà. Ora però la donna ha di nuovo denunciato le violenze, che sarebbero iniziate a febbraio, proseguite a maggio, a luglio e ancora a settembre. A conferma delle sue parole ha citato anche una amica, che avrebbe riferito dei comportamenti eccessivi dell’uomo per via dell’abuso di alcolici. Così, su richiesta della procura, ora lui è agli arresti domiciliari. Il maceratese ha nominato difensori gli avvocati Gianluca Gattari e Andrea Natalini, e nell’interrogatorio di garanzia, nei prossimi giorni, potrà dare la sua versione.

Anche dopo il primo arresto aveva negato di aver mai fatto del male alla compagna: sarebbe lei a esagerare con l’alcol. Il 53enne aveva ottenuto l’affidamento in prova per scontare il poco che gli resta delle numerose condanne ricevute in passato per episodi vari risalenti agli anni Novanta, legati alla gestione di night e ristoranti, al commercio di auto importate e orologi. Era pronto a voltare pagina, ma queste nuove denunce lo riportano in tribunale.