Qualità e innovazione: la ripresa c’è

Lube e Sira sono tornate soddisfatte dalla Fiera del mobile. Pesarini: "Russi assenti, ma è andata molto bene"

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di Lorenzo Monachesi

"Sono buoni i segnali dalla Fiera del mobile di Milano" sottolinea Massimo Giulianelli, direttore commerciale Italia per la Lube. E ancora: "È andata molto bene" aggiunge Gianluca Pesarini della Sira Cucine. Una ventata di ottimismo è quello che ci vuole in un momento difficile e complicato della Fiera che ha chiuso i battenti domenica scorsa. "È bello - aggiunge Massimo Giulianelli - ricevere una simile attenzione, è ciò che serve per ricaricarsi venendo da un momento delicato". È necessaria la giusta carica per affrontare le prossime sfide. "Noi - aggiunge - abbiamo organizzato una convention dove abbiamo fatto parlare i nostri clienti per trasferire la loro esperienza ad alcuni rivenditori impauriti dalla situazione attuale. Hanno raccontato quanto siano cresciuti seguendo le linee teoriche dettate dall’azienda che in pratica si sono rivelate vincenti. E adesso queste persone non vedono l’ora di mettersi in gioco, di intraprendere un’esperienza imprenditoriale e non più solo da semplici rivenditori". Ci sono state tante persone tra gli stand. "Considerevole l’affluenza - osserva Eugenio Giulianelli, responsabile ufficio estero della Lube - da Europa, America e Oriente, rispetto al solito ci sono stati meno cinesi". Negli stand si sono visti molti stranieri a conoscere le ultime proposte. "In generale c’è tanta voglia di Made in Italy. Si cerca - osserva Pesarini - di individuare quelle imprese organizzate. Abbiamo ricevuto le visite di molti francesi, spagnoli, statunitensi, greci, ma anche di persone provenienti dall’Est Europa, irrilevante la presenza di russi e ucraini". La Fiera è anche una vetrina per presentare nuovi modelli. "Abbiamo portato nuove proposte ed è importante - sottolinea Massimo Giulianelli - ricevere i feedback dai clienti che ci permetteranno di stabilire il percorso lavorativo per i prossimi anni". Ci si aggira così tra gli stand con un occhio attento. "Sono colpiti - osserva Pesarini - dal design innovativo, dai prodotti eco sostenibili, dalla digitalizzazione dell’azienda che poi contamina i processi produttivi. Siamo tornati da Milano soddisfatti e con la giusta carica". Si guarda avanti senza dimenticare i progressi registrati nel tempo. "Nel 2018 - ricorda Pesarini - riuscivamo a produrre sei cucine al giorno, ora tocchiamo quota 50: ciò ci fa essere più competitivi riuscendo così a proiettare su larga scala il sapere fare e la tradizione". Ed ecco quindi che la Fiera si trasforma anche in un’occasione utile non solo per mettere in vetrina un articolo. "C’è anche - dice Pesarini - la voglia di raccontare il Made in Italy coinvolgendo anche chi sta dietro a un brand, perché il successo è determinato pure dalla filiera".