"Quarant’anni in prima linea" Saluta il commissario Tarquini

Dalla Squadra mobile alla polizia giudiziaria della procura: l’abbraccio prima della pensione

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Tanti ricordi, risate e momenti di commozione l’altra sera, per salutare il commissario di polizia Fabio Tarquini, arrivato alla pensione dopo trenta anni vissuti alla Squadra mobile e dieci alla polizia giudiziaria della procura. "Ho voluto essere collega e amico di tutti – ha detto lui –. Ho ricevuto tanto, e voluto restituire ancora di più". Un’ondata di affetto ha travolto il commissario, stimatissimo per la sua professionalità, e amatissimo per la disponibilità con cui ha svolto ogni incarico. "Fino all’ultimo giorno ha lavorato con entusiasmo, e per poco non ha messo a segno l’ultimo arresto della carriera a un passo dalla pensione", ha detto il questore Vincenzo Trombadore, presente con tutti i funzionari della questura, i colleghi arrivati anche dall’Abruzzo, i magistrati della procura a partire dal procuratore Claudio Rastrelli, i carabinieri, gli agenti di polizia locale, e in prima fila l’amico e collega di sempre, il commissario Emanuele Ciccarelli. Tra le tante operazioni, il commissario ha voluto ricordare le indagini sull’omicidio di Amelia Bernacchini, la pensionata uccisa nel 2000 dalla nipote con il compagno e un amico. Un ricordo legato tra l’altro a un personaggio mitico della Squadra mobile, l’amatissimo vicequestore Ulderico Salvi.