Quel ponte che ancora unisce alla Cina

Due giorni di celebrazioni nel nome del gesuita Matteo Ricci. Nel 2023 gli eventi saranno riproposti a Shanghai

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di Paola Olmi

Quest’anno si celebrano i 470 anni dalla nascita, avvenuta a Macerata il 6 ottobre 1552, del missionario gesuita Matteo Ricci, morto a Pechino l’11 maggio 1610. La fondazione internazionale che porta il suo nome, costituita nel 2004, ha promosso e programmato alcune iniziative a livello nazionale e internazionale con il fine di divulgare la conoscenza del gesuita e della sua straordinaria vita. "Non pensavamo di avere con questa due giorni a Macerata - spiega Dario Grandoni, presidente della Fondazione internazionale padre Matteo Ricci - una risonanza così ampia. Abbiamo quasi raggiunto il sold out".

Il programma ha il titolo evocativo ’Padre Matteo Ricci un ponte fra Oriente e Occidente’, ritiene che le azioni e gli intenti che hanno creato questo ponte siano da rivedere e riformulare?

"La Fondazione ha lo scopo di promuovere e sostenere le relazioni internazionali, gli scambi sociali, religiosi, linguistici e culturali con l’Est asiatico e specialmente con la Cina. Il ponte creato dal gesuita maceratese non è dimenticato dal popolo cinese che è e sarà sempre a lui riconoscente. Molti sono i segni tangibili di questo rapporti privilegiato che l’Italia, grazie a Padre Matteo Ricci, ha nei confronti della Cina. Purtroppo non ce ne rendiamo conto".

In che senso?

"La genesi della Fondazione è quella del ponte. Noi valorizziamo l’eredità del gesuita. Ricci ha unito due culture che non si erano mai incontrate nel modo messo da lui in pratica".

Però?

"C’è ,però, una questione fondamentale: la supponenza dell’Occidente nei confronti dell’Oriente. E’ stato il problema storico e oggi sta creando i problemi che vediamo". L’iniziativa realizzata a Macerata in questi giorni segue un evento tenuto l’11 maggio all’istituto italiano della cultura di Bruxelles e ne anticipa un altro che si terrà, sempre a Bruxelles, durante l’intero mese di dicembre. Il tutto, presentazione del libro, concerto e mostra, verrà riproposto durante il 2023 a Shanghai. "La nostra Fondazione - continua Grandoni - la Diocesi e il Comune sono all’unisono nella valorizzazione della figura di padre Matteo Ricci e a Macerata se ne vedono i risultati". Ad arricchire il numero di busti e statue posati in opera negli ultimi anni in Italia e in Cina, a completamento del restauro della chiesa di San Giovanni, verranno posizionate nelle nicchie esterne due statue in marmo, una che rappresenta padre Matteo Ricci e l’altra il suo primo discepolo cinese Xu Guangqi. "Tutto è scaturito conclude - da uno scambio di busti fatto con la municipalità di Shanhgai nel 2014. Sarà un omaggio dei cinesi, che sono davvero molti, i quali hanno apprezzato e apprezzano la figura e l’opera di padre Matteo Ricci".

Programma:. Oggi alle 17,30 nell’auditorium della Biblioteca Mozzi-Borgetti presentazione del libro d’arte "De Nova Amicitia" curato dal direttore dell’istituto italiano di cultura di Bruxelles Paolo Sabbatini a cui interverrà il presidente dell’Istao Mario Baldassarri e alle 18,30 seguirà l’esecuzione dell’orchestra internazionale dell’Istituto Italiano di cultura di Bruxelles Limadou. Domani alle 21 nel foyer del teatro Lauro Rossi sarà presentato il volume di Francesco Astiaso Garcia, "Epifanie, la via della bellezza come dialogo con la Cina" mentre alle 21,30 all’interno del teatro, l’orchestra internazionale Limadou eseguirà musiche originali fusion tra Oriente e Occidente.