
Raccolta e smaltimento dei rifiuti, quest’anno il Comune di Civitanova si avvia a tagliare il traguardo della spesa annua record, la più alta di sempre. La previsione del costo del servizio, aggiornata al 10 ottobre, tocca gli 8.639.737 euro e comprende la variazione di bilancio da 250.000 euro, che verrà discussa questa sera dal consiglio comunale. Una progressione costante quella della spesa per la nettezza urbana, cresciuta di due milioni di euro dal 2016 (6.682.816 euro) ad oggi. Sono cifre che figurano negli stanziamenti per competenza del bilancio comunale, ovvero costi reali e fatturati, in costante aumento. Un quadro definito anche attraverso il Pef, il piano economico finanziario relativo al servizio di gestione dei rifiuti urbani e redatto dal Comune sulla base degli obblighi stabiliti dall’Arera, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti ed Ambiente, che definisce i parametri per tarare i costi che determinano anche la tariffa a carico dei cittadini. E se dopo l’introduzione in città della raccolta porta a porta era stato assicurato un contenimento delle spese, se non addirittura una diminuzione della tassa, nella realtà c’è stata una escalation dei costi e le bollette non sono più leggere: nel 2016 la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti ha assorbito 6.682.000 euro, passato a 6.832.000 l’anno dopo, balzato a 7.859.000 euro nel 2020, fino agli 8.639.737 del 2023 e quanto ai pagamenti del Comune al Cosmari, azienda che garantisce il servizio, al 5 ottobre (fonte Banca d’Italia) sono usciti dalla cassa 6.471.314 euro.
Stasera la variazione di bilancio offre al consiglio la possibilità di discutere il tema della gestione dei rifiuti, in una provincia in cui i ritardi di individuazione della nuova discarica comporteranno un aumento per i prossimi anni del costo dello smaltimento, quindi della Tari, del 15-20%, spalmato tra il 2024 e il 2025, con il rischio che possa crescere ulteriormente. Il timore della politica di indicare un sito per lo smaltimento, e dunque perdere consenso in quel territorio, ha provocato uno stallo e in attesa della nuova discarica i rifiuti dovranno essere smaltiti fuori provincia, con extra costi di cui pagheranno il conto famiglie e imprese. In consiglio giace intanto una mozione presentata dal centrosinistra per chiedere all’amministrazione comunale di battere un colpo sulla questione rifiuti, per il superamento della stasi anche nella gestione operativa che coinvolge il Cosmari.