"La situazione in provincia per ora è sotto controllo – commenta il questore Luigi Silipo –. Ma non si può mai abbassare la guardia, soprattutto contro la criminalità organizzata, che è ovunque arrivino soldi o ci siano attività che fioriscono". Le statistiche rassicuranti sono confermate da chi quei dati li vede materializzarsi giorno per giorno. "I furti in appartamento, o di auto, sono pochissimi. Le rapine praticamente inesistenti. Si registra qualche scippo e aumentano i reati informatici. I dati positivi sono dovuti sia all’aumento del controllo del territorio, sia alla consapevolezza maggiore dei cittadini, molto collaborativi. Per quanto ci riguarda abbiamo spesso raddoppiato le Volanti, sorvegliamo in modo particolare le zone segnalate dai cittadini come problematiche, abbiamo fatto anche uscire le moto che da tempo non si vedevano più e possono andare ovunque: la presenza delle pattuglie è importante, ma è stato fondamentale anche ascoltare la voce dei cittadini per assicurare più servizi. Qui c’è una grande collaborazione. C’è poi il piano di controllo importante fatto con la prefettura. Il risultato è che i reati più fastidiosi per i cittadini sono diminuiti. È vero che su questi fenomeni incidono tanti fattori, però i dati positivi incoraggiano".
Anche l’aumento delle telecamere aiuta?
"Certo, le telecamere sono importanti. Sono un deterrente e la gente si sente più sicura".
Come è invece la situazione con le truffe, i cui numeri erano tanto aumentati di recente?
"Purtroppo bisogna fare sempre attenzione, perché i truffatori sono scaltri e si deve sempre continuare a sensibilizzare le persone, soprattutto gli anziani ma non solo, perché può capitare a chiunque di essere irretito. Molta attenzione serve con il web, con le mail che suggeriscono di aprire un link. Il web è molto insidioso, oggi forse è il vero tallone di Achille della sicurezza, anche perché a volte si approfitta della poca conoscenza del mondo telematico e in un secondo si può perdere tutto. Continuiamo a sensibilizzare i cittadini, affinché non si creda più al trucco del figlio o del nipote nei guai, con la richiesta urgente di contanti, o con il sopralluogo per un servizio nuovo. E ora capita che l’anziano ci chiami per una verifica".
Allora è stato utile parlarne sui giornali e nelle parrocchie?
"Più se ne parla, più le persone possono capire quando sono di fronte a una truffa. L’educazione dà i suoi frutti. Va detto che quello del web è un mondo parallelo, dà questi problemi e vanno affrontati per bene".
In tema di criminalità in provincia, la Dia mette sempre in guardia dal rischio infiltrazioni mafiose con i cantieri della ricostruzione. Ma non sembra ci siano mai state denunce. Come si spiega?
"Gli allarmi devono esserci. La criminalità organizzata ha sempre interessi dove arrivano soldi, tanto quella calabrese, campana o siciliana, quanto quella indigena. Il gruppo interforze in prefettura fa molte verifiche in questo campo. Al momento non ci sono evidenze, ma i controlli devono essere sempre più efficaci e maggiori, con attività informative, accertamenti sui personaggi che gravitano sul territorio, massima attenzione a tutte le informazioni che arrivano. Nessun territorio è esente dal pericolo della criminalità organizzata, non si deve mai fare lo sbaglio di credere che nelle Marche non ci sia, perché è ovunque. Si parla non a caso di infiltrazioni, attraverso società intestate ad altri. Per ora, dai controlli non sono emerse situazioni di rischio. Ma bisogna stare sempre all’erta e avere bene in mente che dove arrivano soldi o ci sono attività commerciali che fioriscono, la criminalità organizzata può esserne attratta".