Rapimento del turista a Macerata: un anno dopo l’udienza

Il 6 ottobre il giudice deciderà se mandare o meno a processo i cinque giovani accusati di sequestro di persona a scopo di estorsione

Il 26enne Sam Demilecamps venne ritrovato legato e malconcio

Il 26enne Sam Demilecamps venne ritrovato legato e malconcio

Macerata, 17 settembre 2022 - A un anno dai fatti, dovranno comparire in tribunale per l’udienza preliminare i cinque giovani accusati di aver tenuto sotto sequestro un turista inglese per farsi consegnare 7mila euro. Il giudice di Firenze, Federico Zampaoli, dovrà infatti decidere, il 6 ottobre, se mandarli sotto processo o archiviare le accuse per quanto sarebbe avvenuto dal 6 al 13 ottobre scorso a Monte San Giusto. Imputati sono i montegranaresi Ahmed Rajraji, 22enne di origini marocchine, Dona Conte, 23 enne, Shuayb Athimni, 21enne, e Aurora Carpani, 21enne, e poi Rubens Beliga Gnaga, 19enne residente a Monte San Giusto.

Il 13 ottobre scorso, i carabinieri del Nucleo operativo di Macerata fecero irruzione in casa di quest’ultimo, trovando il 26enne Sam Demilecamps legato e malconcio. Era stato il ragazzo a far scattare le indagini chiedendo aiuto alla famiglia e agli amici, pregandoli di mandargli 7mila euro per pagare i sequestratori. Rintracciato e salvato, il 26enne raccontò cosa gli sarebbe capitato. Arrivato in Italia per un lungo periodo di vacanze dal nord al sud, sarebbe passato per la costa marchigiana dove avrebbe fatto amicizia con il gruppetto. Poi sarebbe ripartito per altri giri, ma a ottobre, mentre era a Firenze, Athimni lo avrebbe ricontattato dandogli appuntamento a Firenze. Sarebbe stata una trappola: Demilecamps sarebbe stato picchiato e stordito, e mentre qualcuno andava a recuperare la sua borsa, con dentro soldi e gioielli, altri lo avrebbero portato a Monte San Giusto, dove sarebbe stato tenuto tenuto sotto sequestro, picchiato, colpito con un taser e un fucile soft air, e quasi affogato in una vasca, per spaventarlo e costringerlo a farsi mandare 7mila euro, per saldare i suoi debiti con la banda.

Chiuse le indagini, il procuratore Antonino Nastasi ha accusato tutti e cinque di sequestro di persona a scopo di estorsione e di possesso del taser; Rajraji, Conte, Gnaga e Carpani di lesioni; Athimni e Rajraji di rapina; solo Athimni di danneggiamento e utilizzo indebito della carta di credito, sottratta a Demilecamps. I ragazzi sono tuttora ai domiciliari e vengono controllati attraverso il braccialetto elettronico. Difesi dagli avvocati Umberto Gramenzi, Vando Scheggia, Levino Cinalli, Irene De Simio, Camilllo Franceschini e Marco Tomassini, in aula potranno dare la loro versione in merito a quanto sarebbe avvenuto un anno fa.