Razzie in negozi e supermercati: tunisino condannato a 4 anni e 8 mesi

Colpi in serie con una baby gang di amici: rubati contanti, auto e scooter. Blitz anche in un appartamento

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Con una baby gang di amici, tra cui alcuni minorenni, aveva messo a segno una serie di furti da Civitanova fino a Treia, prendendo di mira negozi, supermercati e auto parcheggiate in strada. Per questo ieri è stato condannato a quattro anni e otto mesi di reclusione Oualid Soukratte, montegranarese che all’epoca dei fatti – dal maggio all’ottobre del 2014 – aveva 19 anni. Assolto invece l’unico altro maggiorenne che, in quei raid, era accusato di essere con lui, Davide Labidi. Soukratte, che con la famiglia viveva a Montegranaro, era andato a vivere da solo a Civitanova, dove aveva fatto amicizia con dei ragazzini alcuni dei quali, poi, coinvolti in varie indagini e finiti anche in carcere. I fatti di cui erano chiamati a rispondere Soukratte e Labidi erano numerosi furti e una tentata rapina. A maggio il tunisino era stato trovato con un televisore rubato a Montecosaro.

Poi, usando le auto rubate come un ariete per sfondare le vetrine, avrebbe derubato il primo giugno il negozio "Pizza e dolci da Terè" a Morrovalle, prendendo 30 euro, il 6 giugno il Simply di Montecosaro, da dove sparirono 3.900 euro; il 7 giugno un negozio di alimentari a Morrovalle, rubando 100 euro; e poi due parrucchierie, una a Morrovalle e l’altra a Montecosaro; ancora, il supermercato Sma di Morrovalle, prendendo 150 euro. Un altro furto era stato commesso da "Primo piatto" a Civitanova il 31 ottobre, quando erano spariti 400 euro dal registratore di cassa. Sempre a giugno sarebbero state rubate due auto, in via Lazio e via Piceno a Civitanova; il 26 luglio a Macerata e poi ancora ad agosto; a settembre e ottobre varie auto erano sparite a Morrovalle e Civitanova. A settembre diverse auto erano state prese nella notte a Passo di Treia. Da un’officina di Macerata, il 2 settembre erano spariti uno scooter, una Bmw, ricambi e attrezzi. A ottobre ci sarebbe stata anche una tentata rapina: i ragazzi sarebbero entrati in un appartamento di via Martiri delle Foibe, ma all’arrivo dei proprietari sarebbero fuggiti tentando anche di investirne uno.

Poi la baby gang era stata fermata dai carabinieri, che avevano messo fine a quella serie di furti, che avevano sollevato parecchio allarme. Per tutti questi episodi, ieri si è chiuso il processo in tribunale a Macerata. In aula il pubblico ministero Rosanna Buccini ha chiesto la condanna a sei anni e mezzo di reclusione per Soukratte, che in parte aveva confessato alcuni degli episodi di cui era accusato. L’avvocato difensore Domenico Biasco ha invece messo in luce la contraddittorietà di alcuni elementi di prova, in merito a fatti che il ragazzo aveva negato, in particolare quanto alla tentata rapina: non ci sarebbe stata la certezza infatti nel riconoscimento fatto dai proprietari della casa.

E alla fine i giudici gli hanno inflitto la pena di quattro anni e otto mesi di reclusione. Assolto da ogni accusa invece Labidi. La pena per ora non è definitiva, dunque il ragazzo resta libero in attesa dell’appello.

Ma, oltre a questa condanna, ha anche altri procedimenti penali in corso, su fatti avvenuti dopo quell’esordio nell’estate del 2014.

Paola Pagnanelli