LUCIA GENTILI
Cronaca

Rebus lavoratori stagionali: "Quest’anno il personale c’è, ma manca quello qualificato"

Scarpetta (balneari): difficile trovare figure con esperienza in sala e cucina. Biagioli (Confartigianato): "Non si riesce a garantire una certa continuità".

Marco Scarpetta, vicepresidente Abc Associazione balneari civitanovesi

Marco Scarpetta, vicepresidente Abc Associazione balneari civitanovesi

"Il personale si trova anche, ma mancano le professionalità". Marco Scarpetta, vicepresidente Abc Associazione balneari civitanovesi e referente Sib Confcommercio (Sindacato italiano balneari) per Civitanova spiega l’andamento dei lavoratori stagionali. L’estate è alle porte e ogni anno, nella nostra provincia e non solo, si presenta lo stesso problema. "Tra i candidati ci sono ragazzi volenterosi, bravi a scuola – precisa –, quindi non è vero che i giovani non si fanno avanti. Ma è difficile trovare personale già formato, con una certa esperienza in sala, bar e cucina. Si è acuita la problematica anche per gli assistenti bagnanti".

Scarpetta, titolare dello chalet e ristorante Raphael Beach, cerca un bartender, uomo o donna, per la fascia serale, per cocktail, aperitivi, drink a cena. "Credo che la stagionalità corta sul fronte turistico incida sulla carenza e difficoltà di reperimento di personale qualificato – aggiunge –. La stagione, a differenza di altre regioni, dura tre-quattro mesi; c’è afflusso ad aprile, ma non quotidiano. Quindi i lavoratori spesso devono barcamenarsi tra due impieghi, invernale ed estivo, in regione o fuori regione. Per invertire la tendenza, bisognerebbe rendere questo lavoro più attrattivo, affinché i giovani possano costruirci un curriculum. Ad esempio succede che i ragazzi marchigiani vadano a fare esperienza in località rinomate fuori regione o all’estero; sarebbe bello, allo stesso modo, che noi potessimo ospitare invece gli stagionali che da fuori regione approdano sul nostro territorio. Ma per farlo servono posti letto, che da noi purtroppo scarseggiano, e gli affitti sono alti; è complicato trovare un alloggio nel raggio di 5 chilometri. La nostra categoria, insieme al Comune e alla Regione, potrebbe lavorare su questo, per cercare di attirare anche professionalità che arrivano da fuori". Scarpetta spiega poi che bisogna intercettare personale con istituti alberghieri e agenzie. Evidenzia altri aspetti, come "il costo del lavoro molto elevato per gli imprenditori, stipendi che, di conseguenza, potrebbero essere più gratificanti per i lavoratori, e turni che in altissima stagione, per due-tre settimane, sono tosti". "Ma con un aumento del personale formato – afferma – aumenterebbe anche la qualità dell’offerta turistica in una bellissima regione come la nostra, che non ha nulla da invidiare alle altre".

Non solo balneari. Il problema dei lavoratori stagionali non risparmia aree interne e montane. "Non c’è più personale qualificato – dichiara Lucia Biagioli, responsabile Confartigianato interprovinciale del settore ristorazione e commercio – e le figure che vengono inserite non riescono quindi a garantire continuità. Non accettiamo più però il discorso semplicistico “gli imprenditori non pagano e i lavoratori non vogliono lavorare“: non è così. Gli imprenditori sono diventati molto più sensibili ai temi sociali, dai riposi all’equità di trattamento. Non avere personale può comportare una riduzione dell’orario di apertura per un esercizio. Confartigianato sta cercando di portare avanti il colloquio con diversi istituti scolastici per presentare il mondo artigiano come un settore in cui sogni e passioni possono diventare un lavoro. Noi facciamo da ponte tra imprenditori e giovani affinché tra loro si instauri un dialogo più approfondito".