di Franco Veroli
Nel 2022 sono state 47.678 le Dichiarazioni sostitutive uniche presentate in provincia di Macerata, documento necessario per avere la certificazione Isee (Indicatore situazione economica equivalente) chiesta dal 36,5% delle famiglie residenti sul nostro territorio (su un totale di 130.449). E’ quanto emerge da una elaborazione di InfoData IlSole24ore, che ha ’normalizzato’ i dati dello specifico Osservatorio Inps, utilizzando quello dell’Istat relativo alle famiglie italiane, producendo una vera e propria ’mappa’ che consente di fare delle significative valutazioni sulla situazione economica delle famiglie, visto che l’Isee viene chiesto da quelle che si trovano in condizioni difficili e intendono accedere a prestazioni sociali agevolate. Il dato maceratese relativo ai nuclei familiari che hanno chiesto l’Isee è inferiore alla media nazionale, che è del 38,9%. Nelle Marche solo Fermo registra una percentuale più bassa (35,48%), mentre tutte le altre province hanno un valore più alto: Ancona (37,39%), Pesaro Urbino (37,94%) e Ascoli (38,53%). Il valore medio dell’Isee in provincia è di 16.741 euro, e questo indica che – almeno stando a questi dati – oltre un terzo delle famiglie ha difficoltà a far quadrare i conti o, comunque, rischia – senza un sostegno – di rimanere tagliato fuori da prestazioni e servizi. Per ottenere la propria certificazione Isee, infatti, è necessario compilare la Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu), che contiene le informazioni di carattere anagrafico, reddituale e patrimoniale necessarie a descrivere la situazione economica del nucleo familiare. Anche in ambito provinciale ci sono differenze: in assoluto la maggior parte delle richieste riguarda i centri più grandi, in quanto lì si concentra la maggior parte delle famiglie; ma in rapporto al numero dei residenti ci sono realtà dell’entroterra in cui percentualmente ci sono più domande, a riprova di una ’divaricazione’ tra area montana e fascia costiera. D’altro canto, anche la geografia che ne esce sul piano nazionale evidenzia una netta spaccatura tra Nord e Sud: la provincia con la percentuale più alta di famiglie che hanno chiesto l’Isee è quella di Crotone, in Calabria, con il 70,27%; all’opposto ci sono il Verbano – Cusio - Ossola, in Piemonte, con appena il 24,34%.