Macerata, ricatto a luci rosse dopo l’incontro sul web

Un campano a processo per tentata estorsione: nella trappola hot era finito un 27enne di Macerata, agganciato da una donna

Macerata, 3 novembre 2022 - Una nuova amica socievole e disinibita conosciuta online sarebbe stata in realtà un’esca, che nascondeva un banale ricatto. Questa l’amara scoperta fatta un maceratese 27enne, che però ha denunciato tutto, mandando sotto processo per tentata estorsione chi gli avrebbe chiesto i soldi per non divulgare il suo video compromettente. Imputato è Antonio Iandanza, beneventano di 57 anni residente in provincia di Firenze.

Ieri in tribunale il rinvio a giudizio del 57enne campano
Ieri in tribunale il rinvio a giudizio del 57enne campano

I fatti da chiarire in tribunale sarebbero avvenuti tra il dicembre del 2020 e il gennaio 2021. In un sito internet di incontri, il maceratese aveva conosciuto una ragazza, che si era rivelata ben poco timida: ben presto, dopo quattro convenevoli, i due avrebbero avrebbbero acceso le webcam, e il ragazzo si sarebbe ripreso in atteggiamenti autoerotici, convinto di aver conquistato la giovane. Ma purtroppo, questo scambio di amorosi sensi virtuale sarebbe stato registrato da un uomo, che subito dopo – secondo la tesi dell’accusa – avrebbe contattato il ragazzo facendo presente di avere il video imbarazzante: se il maceratese non voleva che quelle immagini fossero divulgate e diffuse in rete, e quindi rese visibili a chiunque, il ragazzo avrebbe dovuto ricaricare subito con 200 euro una carta Postepay intestata al beneventano. Ma il ragazzo non aveva accettato il ricatto, temendo tra l’altro che quei 200 euro potessero essere solo l’inizio di una serie di richieste di soldi, e aveva denunciato ai carabinieri quanto gli era capitato, fornendo le indicazioni che aveva ricevuto per il pagamento. I militari avevano svolto alcuni accertamenti e così erano arrivati a Iandanza. Ieri mattina per lui, imputato di tentata estorsione, si è tenuta l’udienza preliminare. Come chiesto dal pubblico ministero Rita Barbieri, il giudice Claudio Bonifazi lo ha rinviato a giudizio: il processo si aprirà a febbraio del 2024. L’imputato, difeso dall’avvocato Giacomo Luddi di Firenze, potrà dare la sua versione dei fatti per respingere l’accusa. Il maceratese si è costituito parte civile con l’avvocato Renato Coltorti. La ragazza che avrebbe fatto da esca, convincendo il maceratese a lasciarsi andare davanti alla telecamera del computer, non è stata mai identificata.