"Richiavo una vita in sedia a rotelle Così ho superato l’endometriosi"

La storia della 49enne Cristina Brunetti: colpito anche il nervo sciatico, non riuscivo più a camminare "Ho avuto fortuna a incontrare il dottor Pelagalli, dopo l’operazione sto tornando la donna di prima"

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di Franco Veroli

"Ero destinata a passare il resto della mia vita su una sedia a rotelle. Invece cammino. Sono stata fortunata ad incontrare il dottor Mauro Pelagalli". Cristina Brunetti, 49 anni, nata a Jesi e residente a Pianello di Monte Roberto, racconta il doloroso percorso di sei anni a cui l’ha costretta l’endometriosi, una malattia perfida che colpisce in Italia tre milioni di donne. "Nel 2016 – racconta – ho cominciato a sentire dolori all’anca sinistra ogni volta che iniziava la mestruazione. Dolori che, con il passare del tempo, sono diventati sempre più forti". Così Cristina decide di sottoporsi a degli accertamenti. "Mi è stata diagnosticata una sindrome del piriforme. D’accordo con il fisiatra e la fisioterapista ho iniziato la cura con antinfiammatori e un ciclo di tecarterapia (un trattamento elettromedicale, ndr), ma il dolore aumentava e condizionava sempre di più la mia vita. Nel luglio 2020, su consiglio del medico di famiglia, ho fatto un’altra risonanza per escludere la presenza di endometriosi che nessuno aveva ipotizzato per l’assenza di sintomi. Dopo quattro anni mi è stata diagnosticata un’endometriosi extrapelvica e un fibroma uterino del diametro di undici centimetri". Individuata la causa, Brunella ha pensato che poteva finalmente curarsi e che il dolore sarebbe passato. Ma le cose sono andate diversamente. "Quindi mi sono recata in un centro specializzato – prosegue – dove mi hanno detto che bisognava subito asportare il fibroma, ipotizzando anche un’isterectomia, non considerando però l’endometriosi! Ho deciso di non operarmi: non mi sono sentita né ascoltata né capita, ma non mi sono arresa". Poi la svolta. "Mi è stato consigliato di fare un consulto con il dottor Mauro Pelagalli, ginecologo specializzato nella cura dell’endometriosi. Fin dalla prima visita ho capito di aver di fronte una persona che conosceva bene la mia malattia. Con chiarezza e umanità mi ha spiegato che prima dovevo fare una risonanza più approfondita a Mantova, dalla dottoressa Katiuscia Menni, per verificare che l’endometriosi extrapelvica non avesse infiltrato il nervo sciatico, perché in quel caso non mi avrebbe potuto operare. Purtroppo è emersa proprio una endometriosi infiltrante del nervo sciatico sinistro. Pelagalli mi ha prescritto la cura farmacologica e mi ha consigliato di contattare subito il professore e dottore Marc Possover, neuropelveologo primo al mondo, specializzato nella cura dell’endometriosi profonda infiltrante del nervo sciatico". Cristina ci ha pensato un po’ su, sperava che con la cura il dolore sarebbe passato. "Invece il dolore si impadroniva del mio tempo, passavo le giornate sempre a letto, per alzarmi avevo bisogno dell’aiuto di mia figlia o di mio marito. A questo punto ho deciso di operarmi". Così il 25 novembre 2020 è partita per Zurigo, dove Possover le ha detto che avrebbe potuto operarla. "Mi è stata resecata la porzione di nervo sciatico infiltrata dall’endometriosi e asportato il fibroma uterino. Tornata a casa, i primi sei mesi sono stati abbastanza duri. Oggi, a due anni dall’intervento, cammino e sto riprendendo in mano la vita di prima. Grazie di cuore alla mia famiglia, al dottor Pelagalli, alla dottoressa Menni e al professor Possover".