Macerata, ricostruzione post terremoto, progetti finanziati con oltre 60 milioni

Ecco il piano delle opere pubbliche prioritarie approvato dalla Regione

Macerata, ricostruzione post terremoto

Macerata, ricostruzione post terremoto

Macerata, 16 luglio 2017 - Eccolo, nel dettaglio, il piano delle opere pubbliche prioritarie approvato dalla Regione, dopo il confronto con l’assemblea dei sindaci, per la ricostruzione. È solo il primo di una serie, la Regione ne annuncia uno a cadenza di ogni tre o quattro mesi. Ora il passaggio alla Corte dei Conti: entro tre settimane, un mese al massimo, i soldi saranno a disposizione.

Della somma complessiva per le Marche, 93.000.000 di euro, il Maceratese riceve 60.370.000 per 43 interventi (37 nel cratere e 6 fuori cratere), di cui 51.314.000 euro ai comuni del cratere e 9.056.000 ai comuni fuori del cratere. Premesso che il criterio usato, che si è tentato di rispettare in linea di massima, è stato quello di assegnare a ciascun comune finanziamenti per almeno un’opera, il primo dato che salta all’occhio è la somma destinata ad alcuni paesi fuori cratere, paragonata ad altri duramente colpiti all’interno del cratere.

Recanati riceverà 3.740.000 euro per la scuola Gigli, più di Fiastra (che avrà tre milioni), Sarnano, Castelraimondo, Cessapalombo. Anche più di Visso, a cui complessivamente, per tre opere, arriveranno 2.988.000 euro, e anche più di Pieve Torina (a cui in questo primo stralcio sono destinati 2.610.000 euro). Per Monte San Giusto, altro comune fuori del cratere, sono in arrivo 2.290.000 per la casa di riposo (porzione ristrutturata e originaria), somma molto superiore a quella che prenderà il comune di Gualdo (1.850.000 euro per il municipio), il comune di Valfornace (1.650.000 euro per opera di mitigazione rischio idrogeologico) o, ancora, di Camerino (che in questa prima fase riceverà 350.000 euro per il mattatoio) e di Monte Cavallo, a cui va un milione di euro per il municipio.

In cima alla lista ci sono Tolentino, che userà i 5.080.000 euro per l’ospedale (il soggetto attuatore è l’Asur), segue Castelsantangelo sul Nera, con 4.980.000 euro per la casa di riposo Paparelli, che sarà ricostruita interamente antismica, con 60 posti e con mini appartamentini per coppie di anziani, poi Mogliano, con 3.950.000 euro per il complesso Colomba casa di riposo. A Macerata sono assegnati 128.000 euro per l’ex seminario dell’Università (Unimc), mentre per Petriolo, che avrà per il momento solo 40.000 euro per alloggi popolari, probabilmente arriverà un finanziamento aggiuntivo da 350.000 euro circa per la chiesa della Madonna della Misericordia. È da tener conto, leggendo queste cifre, del fatto che i finanziamenti in arrivo non si limitano al piano delle opere pubbliche, ci sono anche quelli dell’ordinanza 14 (provenienti dal governo) e del piano B (provenienti dalla Regione): in base a questi, Tolentino riceverà anche 19.790.000 euro (esclusi quelli del piano opere pubbliche), San Severino, che non è compreso nei beneficiari del piano opere pubbliche, riceverà comunque 15.380.000 euro, e così anche Cingoli, che avrà in ogni caso 14.800.000 euro. Sempre tra fondi regionali o statali, Camerino 9.700.000, San Ginesio 7.400.000, Treia 6.800.000, Macerata 5.600.000, Corridonia 5.280.000, Matelica 5.400.000, Visso 2.600.000, Valfornace 2.430.000, Esanatoglia 2.400.000, idem Sant’Angelo in Pontano (che di opere pubbliche prenderà solo 20.000 euro per il serbatoio San Nicola), Caldarola 2.200.000, Apiro 1.800.000, Muccia 1.200.000, Loro Piceno 1.000.000 euro. Fuori del cratere, Montelupone avrà 1.000.000 euro.

Tra donazioni pubbliche e private, infine, hanno la scuola definitiva i comuni di Fiastra, Gualdo, Pieve Torina, Sarnano. Per Valfornace scuola provvisoria. «L’elenco delle opere pubbliche riportate nel primo piano stralcio – commenta Angelo Sciapichetti, assessore regionale – riprende fedelmente quello che i Comuni hanno proposto. Con l’approvazione dei quattro piani delle opere arrivano sul territorio 299 milioni di investimenti. Una somma ingente di denaro pubblico che non ha precedenti nella storia delle Marche e della provincia di Macerata in particolare, e non ha precedenti nella storia dei terremoti a 10 mesi dal sisma. Speriamo serva a far ripartire tutti i territori e a mettere da parte le polemiche».