Ricotta: "Al pre-scuola ci pensi il Comune, che ha sempre trovato i soldi anche prima del Covid"

Costerà da 180 a 215 euro a bambino il servizio di assistenza pre-scuola, che da quest’anno sarà a carico delle famiglie. "Per la prima volta in venti anni – precisa il capogruppo del Pd Narciso Ricotta – perché le precedenti amministrazioni avevano sempre messo a bilancio la somma che invece, quest’anno, non è stata prevista". La cooperativa EaGiovani sta contattando i genitori interessati al pre-scuola, cioè all’ingresso anticipato. Per il primo figlio, la spesa sarà di 180 euro all’anno, se va a scuola cinque giorni, e 215 euro se ci va sei giorni; sconti per il secondo figlio, per cui si pagheranno 165 o 200 euro a seconda dei giorni di assistenza necessari. Una novità che non ha raggelato le famiglie maceratesi, che come tutte stanno facendo i conti con bollette astronomiche, prezzi lievitati e stipendi sempre uguali. "L’assessore Cassetta – attacca Ricotta, in passato anche assessore ai Servizi sociali – ha spiegato la novità dicendo che nei due anni precedenti sono stati usati i fondi Covid, per questo servizio; finiti i fondi, non ci sarebbe più modo di pagarlo per il Comune, e quindi la spesa è passata alle famiglie. Una cosa che sorprende molto, soprattutto da chi continua a dire di fare tutto per le famiglie, compreso il taglio dei fuochi d’artificio. È vero che nei due anni passati c’era il fondone Covid, ma prima ancora, da venti anni, è stato sempre il Comune a pagare il pre-scuola mettendo a bilancio le risorse. Si tratta di una spesa che si aggira sui 40mila euro, del tutto sostenibile per il bilancio comunale, e il servizio è essenziale per tutti quei genitori che la mattina devono correre nel traffico tra scuole e uffici". Sul tema, sottolinea il capogruppo dell’opposizione, anche la maggioranza si sta dividendo "visto che per il prossimo Consiglio comunale è stata presentata una interrogazione da parte del capogruppo della Lega, Carbonari. È evidente che ci sono frizioni, ma non è questo che importa. Qui l’amministrazione parla sempre delle famiglie, ma forse sarebbe il momento di procedere anche con atti concreti. E invece è stato tolto un servizio che finora il Comune aveva sempre garantito".