di Giuliano Forani
Rifiuta il prolungamento del contratto per quattro mesi, preferendo percepire l’indennità di disoccupazione e approfittarne per tornare al suo Paese d’origine, all’estero. E’ quanto denuncia la proprietà di uno storico calzaturificio del territorio, ritenendo tale comportamento dell’ex dipendente "ignobile ed illecito".
Il fatto risale a pochi giorni fa, ma non sarebbe nuovo nel suo genere. La segnalazione è stata inoltrata all’Inps, sperando che vi sia un seguito esemplare, anche se ciò, secondo quanto afferma la proprietà del calzaturificio, in passato non è avvenuto. "Lo scorso anno - è la denuncia - ci fu risposto che ormai questi erano fatti ordinari e che il fenomeno si stava espandendo sempre di più. E tutto finì in cavalleria. Diversi anni fa, invece, per un fatto analogo, abbiamo dovuto coinvolgere l’Inps centrale di Roma per ottenere la sospensione dell’ indennità di disoccupazione a un dipendente, anche lui straniero, che aveva presentato certificati non veritieri. Non lo riteniamo giusto né per l’Istituto, né per lo Stato, né per coloro che pagano regolarmente tasse e contributi per poi magari ritrovarsi a percepire quattro soldi di pensione".
L’imprenditrice oggi appare più che mai decisa. "Fatti come questi sono intollerabili - sottolinea -. Anche la mia famiglia ha fatto parte dell’onda migratoria in Nord America. Lì le regole venivano rispettate; verso il cittadino c’era il massimo rispetto e il rapporto con lui era diretto: tanto produci tanto guadagni! Quanto da noi segnalato non si verifica in altri Paesi del mondo, la scelta di lavorare non è un’opzione, perché, comunque vada, l’entrata è garantita. Solo in Italia vengono tollerati simili comportamenti e questo è sconcertante".
Nessun pregiudizio contro i lavoratori stranieri, garantisce l’impresa. La segnalazionedenuncia è stata trasmessa solo perché viene ritenuto "scandaloso" che si possa rinunciare ad un contratto di lavoro solo per fruire dell’indennità dovuta ai disoccupati e andarsene impunemente nel proprio Paese d’origine a spese dello Stato. "Fatto ancor più grave - sottolinea l’imprenditrice - se si pensa che l’Inps fa difficoltà a trovare i fondi per aumentare le pensioni minime". L’operaio, peraltro, sarebbe recidivo. "Anche lo scorso anno ha fruito dell’indennità di disoccupazione per tornare in patria grazie ai nostri euro - segnala sempre la proprietà del calzaturificio -. Il fatto è stato denunciato ma nessuno ha mosso paglia. Noi, però, continuiamo a crederci e da qui la nuova segnalazione nella fiducia che abbia un esito diverso. L’indennità di disoccupazione non può essere liquidata a chi rinuncia di proposito ad un lavoro. E’ offensivo gestire il salvadanaio Italia a svantaggio dei cittadini e di chi dignitosamente produce un reddito per mantenere la sua famiglia, rispettando le regole del Codice civile".