
In attesa della nuova discarica, i rifiuti della provincia di Macerata verranno portati a Corinaldo, nell’Anconetano
Una buona notizia c’è: risparmieremo un po’ di soldi. Per il resto si va avanti, ma lentamente, e con non poche incognite. Questo, in sintesi, l’esito dell’assemblea dei soci di Cosmari srl, che si è svolta ieri per presentare il progetto di ampliamento della discarica di Cingoli, la cosiddetta terza vasca, con una capacità di abbancamento di ulteriori 250mila tonnellate. Sarà questa a "coprire" il tempo necessario a realizzare la nuova discarica per la quale – come noto – non è ancora stato individuato il sito (a fine mese dovrebbe essere presentata la graduatoria finale di quelli idonei allo scopo). Ma, tenuto conto dell’iter autorizzativo e delle necessità legate alla realizzazione dell’impianto, non sarà pronta prima della fine del 2026, sempre che tutto vada liscio. Il sindaco di Cingoli Michele Vittori, in coerenza con quanto affermato in precedenza, ha scritto al presidente di Cosmari per esprimere la sua contrarietà: la disponibilità, infatti, è sempre stata legata all’individuazione del nuovo sito, che ancora non c’è. Nel corso dell’assemblea è stato chiarito che sarà pronta una prima graduatoria dei siti idonei che sarà presentata all’Ata nei successivi 30 giorni. Poi, però, ne serviranno 90, cioè tre mesi, per le consultazioni pubbliche, solo al termine delle quali ci sarà la graduatoria definitiva: sicuramente, dunque, dopo le elezioni, ammesso che non ci siano ricorsi al Tar. Nel frattempo, come già facciamo dall’anno scorso, continueremo a trasportare i rifiuti fuori provincia, con una importante novità, però: fino a giugno continuerà il trasferimento a Pesaro, poi per 18 mesi e per un quantitativo complessivo di 88mila tonnellate, li porteremo a Corinaldo, previo accordo tra le province di Ancona e quella di Macerata, con l’avallo della Regione. Il cambio del sito contribuirà a ridurre i costi attuali sostenuti per trasferire i rifiuti a Pesaro, circa 6 milioni di euro l’anno, visto che è stato stimato un risparmio di circa 157mila euro al mese. Per quanto riguarda Cingoli va aggiunto che, come già in passato, si tenterà di giocare la carta della persuasione a suon di euro, con un equo indennizzo che dovrebbe attestarsi tra 1,8 e 2 milioni di euro l’anno. Ma, tenuto conto dell’attuale complessiva situazione della società, non c’è all’orizzonte una diminuzione della Tari rispetto alla quale restano tutti gli aumenti già previsti.