"Riforma del sistema sanitario, prendono in giro i marchigiani"

Carancini: "In commissione sanità convocati solo 23 soggetti per parlare 15 minuti a testa. Questo metodo spiccio non va"

Migration

"Mi chiedo se siamo su "Scherzi a parte" e se questo è un modo serio di fare politica per i cittadini. Dopo quasi due anni la maggioranza convoca in commissione sanità, solo per la seduta di oggi, ben 23 soggetti da audire affidando loro un tempo massimo di 15 minuti per esprimere le osservazioni sulla nuova legge, composta di 50 articoli". Così il consigliere regionale Romano Carancini (Pd) commenta ironicamente la decisione della Regione di convocare solo 23 rappresentanti di cittadini e associazioni alla commissione prevista per parlare della proposta di legge di riorganizzazione del sistema sanitario. "Questo metodo spiccio, finalizzato solo a potersi fregiare di aver assolto al tema "partecipazione", fa seguito al finto coinvolgimento delle Conferenze dei sindaci delle Aree Vaste, nelle quali Saltamartini è andato, ha illustrato sei slide e se ne è andato senza impegnarsi a raccogliere osservazioni. Un’evidente presa in giro dei marchigiani, delle loro associazioni e dei sindaci – incalza il consigliere Dem –. Scelta scellerata, d’altro canto, quella di nascondere, ad oggi, ai consiglieri regionali i tre studi delle Università Bicocca di Milano, Sant’Anna di Pisa e Politecnica delle Marche sulla base dei quali – dice Saltamartini – è fondata la riforma. Il marchio di fabbrica del governo delle destre regionali viene confermato in questo importante passaggio politico: nessun coinvolgimento dei marchigiani, preoccupazione di ricavare posti e poltrone per gli amici e, soprattutto, una legge che non si occupa della salute delle persone, che non interpreta il tempo e ciò che è accaduto in conseguenza del Covid, che non affronta i problemi della sanità sul personale, sulle disuguaglianze, sull’emergenza e urgenza, sulla prevenzione, sulle liste di attesa. Nulla di questo. Solo riorganizzazione degli assetti e dei poteri, compresi la moltiplicazione dei ruoli di direttore".