"La buona sanità esiste, grazie ai suoi eroi silenziosi". E’ l’emozionante testimonianza di Giuseppe Paolucci, 75enne di Potenza Picena, da sempre donatore Avis, che in estate era stato ricoverato in condizioni critiche al reparto di ematologia dell’ospedale di Civitanova, perché colpito da una gravissima leucemia mieloide acuta. "A tre mesi dalla degenza ospedaliere, vorrei fare un ringraziamento speciale al reparto di ematologia, a medici e infermieri – scrive in una lettera Paolucci –, che hanno dimostrato di essere degli ‘eroi silenziosi’, durante il mio ricovero (dal 18 luglio al 29 agosto 2023). Il dramma è iniziato il 31 maggio, quando fu accertata una leucemia mieloide acuta. La malattia, che mai avrei pensato di incontrare, mi ha gettato il mondo addosso. Dalla persona attiva che ero mi sono ritrovato infermo, a seguito del primo ciclo di farmaci chemioterapici". Ma per fortuna il 75enne si è poi trovato davanti a un’ottima equipe medica. "Voglio ringraziare in primis il mio medico di base Fabio Fabbri – riprende Paolucci –, per poi proseguire nel reparto di ematologia, diretto dal dottor Francesco Alesiani. Inoltre, ci tengo a ringraziare il reparto del trasfusionale, diretto dalla dottoressa Isabella Cantori. Sento di dover gratitudine alle dottoressa Elisa Honorati, Silvia Gentili e Angela Tassetti, che con dolcezza mi hanno dato una grande spinta per intraprendere questa lunga battaglia. Grazie – aggiunge ancora – alla coordinatrice Emiliana Luciani, alle dottoresse Caterina Bocci e Milena Mirabile, e alle infermiere Loredana De Santis, Catia Ferranti, Maria Grazia Macellari, Ilenia Sarullo, Antonella Salvio e Carmelina Messere. Riconoscenza va pure al Policlinico Sant’Orsola di Bologna con i dottori Giovanni Martinelli e Cristina Papayannidis, oltre all’Associazione italiana contro leucemie, linfomi e mieloma". In tutto ciò, Paolucci vuole pure lanciare un messaggio di solidarietà e speranza: "Per anni sono stato donatore Avis, consapevole dell’importanza di questo gesto e ora ancor di più. È come donare la vita. Mi auguro che questa mia esperienza sia utile per coloro che si trovano ad affrontare una malattia come la mia".
g. g.