Riparte la Fiera Covid

Contagi boom, Saltamartini ai ripari "Così vinceremo questa guerra"

Migration

di Annalisa Appignanesi

Riaprirà entro domani il Covid Hospital di Civitanova. Lo ha annunciato ieri l’assessore alla sanità Filippo Saltamartini, di fronte all’esplosione di contagi degli ultimi giorni. "Noi siamo in guerra contro un nemico terribile e non c’è tempo da perdere – ha detto l’assessore (nella foto) –. È evidente che i risultati non raggiunti derivano dal passato ma il segnale che vogliamo dare ai cittadini è che faremo tutto il necessario. I dirigenti dovranno rispondere del loro operato, anche ai cittadini. I dirigenti delle quattro aziende ospedaliere possono procedere secondo il piano pandemico. Ci sono quattro aziende ospedaliere che non si parlano tra loro – ha attaccato – quattro repubbliche autonome che invece debbono coordinarsi. Della possibilità di modificare queste strutture, ne parleremo appena possibile". Dunque, riapertura del Covid Hospital della Fiera di Civitanova, l’"astronave" ideata da Guido Bertolaso e "decollata" tra molte polemiche la scorsa primavera: il tempo di accogliere tre pazienti e poi la chiusura dopo una decina di giorni. In mezzo c’erano state la positività dello stesso Bertolaso, la raccolta da parte del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta di una decina di milioni di euro di donazioni private, usati per acquistare strumentazione all’avanguardia per 84 posti letto di terapia intensiva e semi intensiva. Posti che ora sarebbero molto utili. Ma sono tante le criticità da affrontare: dalla carenza di personale, ai posti letto di terapia intensiva che avrebbero dovuto essere portati a quota 220, mentre sono fermi a 129. Una sfida che però non spaventa l’ex sindaco di Cingoli ed ex vice-questore. La prima azione vede subito l’apertura di un modulo da 14 posti di terapia semi-intensiva al Covid Hospital di Civitanova. Una decisione che l’assessore ha motivato, spiegando che le Marche non hanno "i posti letto di altre regioni". C’è una "paurosa carenza di personale" che ha spinto il governatore Acquaroli a chiedere al ministero della Difesa, medici e infermiere della Marina militare, in modo che "possano contribuire ai servizi del primo modulo Covid". Nell’ambito di una disanima sulle degenze di terapia intensiva nelle Marche, Saltamartini ha precisato che attualmente ci sono complessivamente 129 posti di terapia intensiva rispetto ai 220 previsti: il Dpcm aveva infatti autorizzato per le Marche la realizzazione di 105 ulteriori posti letto, in aggiunta ai 115 presenti di base, ma di queste nuove degenze "ne sono state attivate solo 14", una percentuale pari all’"8,3% rispetto alla popolazione di circa 1,5 milioni di marchigiani, che ci pone come regione al terzultimo posto in Italia". Restano da attivare 91 posti letto, 41 a Marche Nord (Pesaro) 38 ad Ancona agli Ospedali Riuniti, 7 a Jesi e 5 a San Benedetto del Tronto. Ma per quanto riguarda i tempi di attivazione, questi non saranno immediati: per i 41 di Marche Nord, 10 saranno attivi dal primo novembre e 31 entro fine anno; per i 38 di Torrette, 20 posti dovranno essere in funzione tra 4-6 mesi, 8 posti, a disposizione del commissario Arcuri, "entro 235 giorni", mentre i 10 nella Divisione di Rianimazione entro novembre. Ecco quindi spiegata, numeri alla mano, la necessità di disporre l’apertura del primo modulo del Covid Hospital.