Ripensare la sanità, confronto con il sindacato degli anestesisti

Convegno nella capitale, il medico Iacobone responsabile scientifico

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Dopo la pandemia, la sanità va ripensata guardando al futuro. Di questo e di altri importanti temi si parlerà oggi e domani a Roma, al Meeting Saqure 2022, organizzato dal Sindacato dei medici anestesisti rianimatori e dell’emergenza - urgenza. Un congresso cui partecipano 200 medici, con una significativa presenza marchigiana, a partire dal responsabile scientifico dell’incontro, Emanuele Iacobone, medico della Rianimazione dell’ospedale di Macerata, istruttore al Centro "Simulearn" di Bologna, in prima linea al Covid Hospital di Civitanova nel 2021. "La pandemia da Sars-Cov 2 – afferma Iacobone – ha sconvolto la vita della gente, imponendo profondi cambiamenti al mondo sanitario. Ricorderemo sempre un prima e un dopo, nella vita di tutti i giorni, ma anche nell’organizzazione e nella gestione ospedaliera, non solo durante la pandemia, ma anche e soprattutto in prospettiva post-pandemica". Tra i medici maceratesi, oltre a Iacobone, saranno presenti come relatori il ginecologo Stefano Cecchi, che illustrerà lo stato dell’arte sulla pianificazione dei punti nascita; il chirurgo Massimo Sartelli, che illustrerà un’analisi epidemiologica sulla pandemia per sottolineare gli aspetti da migliorare e tutte le procedure e pratiche apprese; l’anestesista Daniele Elisei, responsabile del blocco operatorio dell’ospedale di Macerata, che evidenzierà gli aspetti organizzativi e di management del percorso chirurgico del paziente. Tra gli altri relatori marchigiani, il presidente del comitato etico regionale professor Paolo Pelaia, Cristina Scala dell’ospedale di Senigallia e i direttori di Anestesia e rianimazione del Salesi e di Torrette, il dottor Alessandro Simonini e il professor Abele Donati, insieme al presidente regionale Aaroi – Emac, dottor Marco Chiarello. Tema centrale del meeting è la sicurezza degli operatori sanitari e dei pazienti e il rapporto medico-paziente, con particolare attenzione alla comunicazione. "Saper comunicare un evento avverso in Area Critica – sottolinea Iacobone –, così come condividere il fine vita con un familiare deve far parte del bagaglio professionale e umano di ogni medico. Ed è per questo che ci saranno le testimonianze di un familiare e di un paziente che ha vissuto la terapia intensiva".

Franco Veroli