Macerata, resta invalido dopo l'operazione. Risarcimento da 700mila euro

Intervento alla prostata, Asur condannata a pagare

L’ingresso dell'ospedale di Macerata

L’ingresso dell'ospedale di Macerata

Macerata, 15 giugno 2019 - Un risarcimento da oltre 700mila euro dovrà pagare l’Asur a un uomo, dopo un’operazione alla prostata che lo ha lasciato invalido al 55 per cento. Il calvario inizia nel novembre del 2006, quando un magazziniere, all’epoca 45enne, scopre di avere una ipertrofia prostatica benigna.

Dopo visite e accertamenti, l’uomo viene operato nel reparto di urologia dell’ospedale di Macerata. Ma l’intervento va tutt’altro che bene, e dopo la transezione transuretrale per lui iniziano una serie di sofferenze, a cominciare dalle ustioni al pene e alla necessità di una serie di punti.

Il 45enne ha dolori forti, difficoltà nell’urinare, disfunzioni erettili: problemi seri che rendono necessari e urgenti altri interventi. Per tentare di ridurre i danni, l’uomo inizia a girare per gli ospedali italiani e non solo: alla fine deve rioperarsi per tre volte in Italia, e due volte anche in Germania. Ma purtroppo non è possibile eliminare del tutto le conseguenze del primo intervento fatto a Macerata. 

L’uomo avvia una trattativa con l’assicurazione dell’Asur, per avere almeno un risarcimento, ma la compagnia offre solo 150mila euro. Allora lui, assistito dagli avvocati Maurizio Vallasciani e Paolo Bacalini, cita in giudizio l’Asur Marche. Con lui nel giudizio sono coinvolte anche la moglie e la figlia, anche loro danneggiate dalla pesante disavventura del magazziniere, chiedendo conto dei danni fisici e psichici subiti da lui.

Nel corso del processo, viene contestata in primo luogo la mancanza di informazioni date al paziente prima dell’intervento, poco ragguagliato sui possibili rischi. Inoltre viene ipotizzato anche un procedimento alternativo, solo usando i farmaci, che avrebbe potuto evitare di ricorrere alla sala operatoria per ridurre quella ipertrofia alla prostata. Il tribunale dispone una perizia, affidata al professor Giuseppe Fortuni di Bologna (un nome in campo medico legale: è il consulente chiamato a fare l’autopsia su Marco Pantani, su Ayrton Senna, sulle vittime dell’attentato alla stazione di Bologna).

L’esperto rileva le colpe dell’intervento medico fatto a Macerata, che ha dato una invalidità permanente del 55 per cento al paziente. E sulla base di questa perizia, il tribunale ha condannato l’Asur a risarcire il paziente con altri 500mila euro, oltre i 150mila già avuti dall’assicurazione. Inoltre altri 30mila euro sono stati riconosciuti per la moglie e la figlia, alla luce delle ripercussioni subite da tutta la famiglia in questa vicenda, dolorosa e irrecuperabile. L’accaduto è stato devastante per il 45enne, messo in crisi nella vita di relazione, e costretto ad affrontare una serie di visite e operazioni, con lunghe trasferte e continui ricoveri che lo hanno costretto anche a lasciare il lavoro.

«Tra l’altro – rileva l’avvocato Vallasciani – all’epoca l’Asur aveva una assicurazione che copriva i danni da eventuali interventi non riusciti. Ora invece risponde l’Asur stessa, cosa che rende necessario praticamente sempre fare causa e spendere molto più di prima».