Macerata, "Ristori Covid non dovuti". Nei guai quattro aziende

Ristorant i e imprese nel mirino della Finanza: scattano denunce e sanzioni Avrebbero percepito contributi statali per 60mila euro senza averne diritto

La Guardia di finanza ha eseguito controlli sui contributi per il Covid (archivio)

La Guardia di finanza ha eseguito controlli sui contributi per il Covid (archivio)

Macerata, 25 gennaio 2022 - Accusate di avere preso contributi non dovuti legati all’emergenza Covid, per un totale di 60mila euro, quattro aziende sono finite nel mirino della Guardia di finanza. Una, il cui legale rappresentante è un civitanovese, ha sede a Corridonia e realizza attrezzature protettive per la sicurezza; la seconda è un ristorante civitanovese; un’altra, il cui titolare è di Potenza Picena, ha sede a Civitanova e si occupa di imballaggio e confezionamento di generi non alimentari, ferramenta e movimento terra; e infine a Macerata si tratta di un ristorante.

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Ricevuto l’elenco delle società e imprese che avevano avuto incentivi e agevolazioni legati all’emergenza sanitaria, i finanzieri hanno avviato un’analisi di rischio basata sulle informazioni raccolte grazie al controllo del territorio e le banche dati in uso al corpo, con elementi quali gli alert delle banche. Messi insieme i vari elementi, i militari del gruppo di Macerata, della compagnia di Civitanova e della tenenza di Porto Recanati nei giorni scorsi hanno approfondito la posizione di un nutrito numero di imprese risultate connotate da specifici indici di anomalie. In particolare, l’attenzione delle Fiamme gialle si è incentrata sulla verifica dei corretti presupposti per l’ottenimento, da parte delle imprese, di finanziamenti garantiti dallo Stato e di contributi a fondo perduto erogati dall’agenzia delle entrate.

I finanzieri della compagnia di Civitanova e della tenenza di Porto Recanati, anche attraverso approfondimenti di natura antiriciclaggio, hanno esaminato sia le movimentazioni bancarie di tre società, che avevano ricevuto finanziamenti coperti da garanzia pubblica per un totale di 260mila euro circa, sia i dati della fatturazione elettronica associata all’attività svolta, constatando che parte dei fondi era stata destinata non alle aziende, ma a finalità personali e/o familiari, contrariamente a quanto previsto dalla legge.

Gli amministratori delle società sono stati quindi segnalati alla Procura per i reati di malversazione a danno dello Stato e appropriazione indebita aggravata, nonché all’agenzia delle entrate per l’applicazione delle sanzioni amministrative. L’attività svolta dal gruppo di Macerata ha riguardato, invece, un ristorante in città, che ha percepito un contributo a fondo perduto di oltre 14mila euro. Attraverso l’esame della documentazione contabile è emerso, in questo caso, che l’imprenditore avrebbe dichiarato un fatturato superiore a quello effettivo, per poter incassare un contributo maggiore di quello che gli sarebbe spettato. Il responsabile è stato segnalato all’agenzia delle entrate per l’applicazione delle relative sanzioni amministrative. In tutto, ammontano a circa 60mila euro le somme indebitamente percepite, in relazione alle quali, oltre alle conseguenze di natura penale, si rischiano delle sanzioni amministrative che possono arrivare fino al 200 per cento della somma indebitamente percepita. I controlli si inseriscono in un più ampio dispositivo di controllo a tutela del bilancio nazionale svolto dalla Guardia di finanza.