"Vogliono uccidere me, i miei amici e la mia famiglia". Così ieri mattina ha creduto di giustificarsi Etienne Arnold Martial Kanga Muondo, il 27enne del Camerun arrestato mercoledì pomeriggio a Villa Potenza dalla polizia. Alla fine il giudice l’ha rimesso in libertà caldeggiando un suo passaggio al pronto soccorso, dove è stato accompagnato dall’avvocato Giuseppe Lufrano. Il fatto era avvenuto intorno alle 15 in via dell’Acquedotto. Salito sull’autobus, delirando di minacce contro di lui e i suoi familiari, aveva preso un martelletto di emergenza e aveva spaccato un vetro, di fronte ai passeggeri esterrefatti e preoccupati. Quando l’autista aveva fermato il mezzo per capire cosa stesse accadendo a bordo il ragazzo era scappato via, andando a nascondersi in un bar vicino al supermercato. Lì, impegnato a lavarsi le mani sporche di sangue nel bagno del locale, lo avevano trovato i poliziotti della Volante e della Squadra mobile, subito accorsi a Villa Potenza. Il ragazzo aveva tentato di scappare di nuovo, scalciando e menando pugni contro i poliziotti. Dopo una colluttazione, nella quale alcuni agenti sono rimasti feriti per fortuna in modo non grave, il camerunense era stato arrestato con le accuse di resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio e danneggiamento aggravato. Ieri mattina in tribunale, davanti al giudice Federico Simonelli, il camerunense ha ripetuto più volte di sentirsi minacciato e di avere paura per la propria famiglia, rifiutando a lungo anche di uscire dall’aula. Il giudice, accogliendo la richiesta del pm Rosanna Buccini, lo ha rimesso in libertà, ma gli ha ripetuto più volte di passare in ospedale per un controllo.
Alla fine, dopo varie e ripetute insistente, ha accettato di andare al pronto soccorso con il difensore. Il processo per direttissima è stato rinviato al 19 settembre. Il camerunense, che ha detto di lavorare nel settore edile, è domiciliato a San Severino ed è un richiedente asilo. Qualche giorno fa era andato al pronto soccorso della sua città, dicendo di non sentirsi troppo bene, e visto il suo stato di agitazione i medici avevano allertato i carabinieri.