Omicidio Rosina, la sentenza: ergastolo al nipote, due anni al marito e alla figlia

La 74enne è stata uccisa il 24 dicembre di due anni fa a Montecassiano. Il pm aveva chiesto tre ergastoli

Rosina Carsetti, 78 anni, è stata trovata morta alla vigilia di Natale a Montecassiano

Rosina Carsetti, 78 anni, è stata trovata morta alla vigilia di Natale a Montecassiano

Macerata, 15 dicembre 2022 - Ergastolo al nipote Enea Simonetti e due anni al marito Enrico Orazi e alla figlia Arianna: questa la sentenza emessa poco fa dalla Corte d'assise di Macerata per l'omicidio di Rosina Carsetti avvenuto il 24 dicembre di due anni fa a Montecassiano.

Il pm aveva chiesto l'ergastolo per tutti e tre gli imputati. Invece, i giudici hanno ritenuto colpevole e meritevole del massimo della pena solo il 20enne, infliggendo 2 anni ciascuno alla madre e al nonno.

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​La sentenza della Corte d'Assise

Duque è stato solo Enea Simonetti a uccidere la nonna, la 78enne Rosina Carsetti, trovata morta in casa sua a Montecassiano la sera della vigilia di Natale del 2020: la Corte d'Assise ha condannato il 22enne all'ergastolo per i reati di omicidio aggravato e simulazione di reato.

Condannati invece a due anni, con la sospensione condizionale della pena, la 50enne Arianna Orazi, madre di Enea, ed Enrico Orazi, 80enne, padre di Arianna, nonno di Enea e marito della vittima. Arianna Orazi, che a febbraio del 2021 era stata arrestata, è stata rimessa in libertà.

Le richieste della Procura

Una conclusione ben diversa da quella chiesta dalla Procura, che aveva sollecitato l'ergastolo per tutti e tre gli imputati alla luce di quanto emerso con le intercettazioni e con le indagini dei carabinieri: per la pubblica accusa, si trattava di un omicidio premeditato. La corte però ha ritenuto che la morte dell'anziana sia stata dovuta a uno scatto d'ira del nipote.

Alla lettura della sentenza, sia Arianna sia Enrico Orazi hanno pianto, messi di fronte al fatto che alla fine, a pagare per il delitto, sarà il ragazzo. Per lui inoltre la corte, presieduta dal giudice Andrea Belli con a latere la collega Daniela Bellesi (tra i giudici popolari anche il penalista fermano Andrea Albanesi) ha disposto anche la trasmissione degli atti alla procura per le dichiarazioni fatte dal 22 in aula a settembre, quando aveva accusato sua madre del delitto.

Tra tre mesi ci saranno le motivazioni della sentenza, contro la quale di sicuro sarà proposto appello.