"Rosina mi disse: non comando più niente, guarda come sono ridotta"

All’udienza in Corte d’assise per l’omicidio della 78enne di Montecassiano ascoltate alcune persone che avevano lavorato nella villetta della famiglia e nel negozio di ricambi di Enea

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di Paola Pagnanelli

I lavori in casa e fuori, le riparazioni delle auto: si è parlato di questo ieri nel processo in Corte d’assise sull’omicidio di Rosina Carsetti, la 78enne trovata morta in casa il 24 dicembre 2020. A uno di questi artigiani, commentando i lavori in corso nella villetta di Montecassiano, l’anziana aveva detto: "Vedi come sono ridotta, non conto più niente". Il marito di Rosina, Enrico Orazi, la figlia Arianna e il figlio di quest’ultima, Enea Simonetti, sono imputati di omicidio premeditato volontario pluriaggravato, simulazione di reato, maltrattamenti, rapina, estorsione, violenza privata e furto. Arianna Orazi e il figlio sono in carcere dal febbraio 2021, lei a Forlì e lui ad Ancona. Ieri gli avvocati difensori Valentina Romagnoli, Olindo Dionisi e Barbara Vecchioli hanno chiamato a deporre in Corte di assise alcune persone che avevano lavorato nella villetta. Francesco Bracalenti, titolare del negozio di mobili "Rosa antico" di cui gli Orazi erano clienti da circa 20 anni, ha descritto alcuni interventi fatti in casa e concordati con Arianna. L’elettricista Alessandro Bacaloni ha parlato dei lavori in mansarda, lungo le scale, al piano terra e in giardino. Il giardiniere Franco Fabiani veniva chiamato di tanto in tanto; nel 2020, a febbraio aveva tolto la siepe troppo malata, poi a maggio un albero e a ottobre un cipresso, perché Arianna era allergica. "Rosina? L’ho vista solo una volta – ha risposto ai difensori -. Mi ha detto: “Guarda come mi sono ridotta, non comando più niente“. Negli ultimi tempi mi chiamava solo Enrico, si era stancato di raccogliere le foglie". È stata poi la volta del carrozziere maceratese Ezio Canale: "Una volta ho riparato lo specchietto della Panda, non ho fatto caso se ci fossero altri danni". Poi Nicola Gagliardini, amico di Enea Simonetti e, da settembre 2020, assunto nel negozio di ricambi di famiglia: "Credo che prima il negozio andasse bene, ultimamente c’era un calo di vendite ma si andava avanti. Enea non mi ha mai parlato di problemi in casa, ma era molto riservato. Spesso con lui usciva anche la madre, erano molto legati, so che andavano anche in moto insieme". L’avvocato Dionisi ha quindi fatto acquisire alla Corte una conversazione via Whatsapp tra Arianna Orazi ed Enrico Castelli, in merito all’incidente stradale avuto da Rosina. L’avvocato Vecchioli ha invece fatto acquisire le dichiarazioni fatte ai carabinieri da Pietro Carsetti e Rebecca Pistola, cioè il fratello della vittima e la titolare di un compro oro, a cui Rosina vendeva i gioielli.

La prossima udienza sarà il 10 novembre, per i consulenti della difesa.