"Rsa in declino, denunciamo all’ispettorato"

Sigle sindacali unite per la situazione al Santa Maria in Chienti: "Turni massacranti e mancati rinnovi contrattuali. Si specula sui lavoratori"

"Rsa in declino, denunciamo all’ispettorato"

"Rsa in declino, denunciamo all’ispettorato"

di Franco Veroli

"Si specula sulla pelle dei lavoratori: prima il mancato rinnovo del contratto, fermo da 11 anni, ora turni di servizio massacranti. Convinti che ai lavoratori vada resa la massima trasparenza, stiamo producendo una denuncia all’ispettorato territoriale del lavoro". John Palmieri (Cgil), Mariella Mazzalupi (Cisl) e Marcello Evangelista (Uil) attaccano i vertici del gruppo Kos Care per il progressivo aggravamento delle condizioni di lavoro del personale della Residenza sanitaria assistenziale di Santa Maria in Chienti a Montecosaro, gestita dal gruppo. "Questa Rsa, operativa dal 2014 con una disponibilità di 85 posti complessivi, accreditata dalla Regione, ha sempre operato su elevati livelli qualitativi assistenziali", evidenziano i sindacalisti. "Dai primi mesi del 2022, però, è iniziato il declino. Non sono stati rinnovati i contratti degli operatori socio sanitari a chiamata (per coprire le assenze improvvise), generando turni con minor personale dedicato ai pazienti. Poi non si è più dato seguito alla stabilizzazione degli infermieri, con perdita di figure adeguatamente formate che avrebbero garantito continuità di lavoro d’equipe. Nel novembre deò 2022 il gruppo Kos ci ha comunicato l’intenzione di ridurre drasticamente i costi con tagli orizzontali su tutto il personale sanitario". E, infatti, il numero degli infermieri è sceso da 12 a 9, riducendo la presenza notturna da due a uno. "Un solo infermiere per 85 ospiti distribuiti su due piani. Immaginiamo cosa potrebbe accadere se questo malcapitato si dovesse trovare a gestire due o più urgenze su piani diversi", attaccano Cgil, Cisl e Uil. E’ bene sottolineare che "gli infermieri, oltre alla parte tecnicoassistenziale, devono far fronte a molte incombenze burocratiche e di relazione con ospiti, familiari, medici di base e specialisti, tempo sottratto all’assistenza diretta al paziente, già ridotta al minimo". Una situazione che, come risulta dai tabulati mensili, ha determinato un incremento dell’orario di lavoro individuale, senza effetti, però, sulla retribuzione. "Prima dell’inizio di questi turni abominevoli – affermano Palmieri, Mazzalupi ed Evangelista – abbiamo chiesto alla direzione di sospendere la riorganizzazione, in attesa di confrontare il nuovo assetto con il parere del settore accreditamento della Regione. La valutazione, arrivata di recente, smentisce categoricamente quanto previsto dal gruppo Kos. Quest’ultimo, però, nell’ultimo incontro dello scorso 24 marzo, ha detto che non intende tener conto di questo documento". Cgil, Cisl e Uil fanno presente che i turni di servizio e i relativi carichi di lavoro "devono essere fatti per i lavoratori, non contro di loro". La patologia dello stress da lavoro correlato sta aumentando vertiginosamente tra gli operatori della Rsa di Montecosaro. "Abbiamo sollecitato l’ufficio tecnico competente per la sanità privata della Regione – concludono i sindacalisti – a convocarci per chiarire la spesa prevista nella retta per il personale e per i pazienti,: in ballo ci sono soldi dei cittadini marchigiani che vanno usati in modo oculato e trasparente".