
La presentazione del progetto nel teatro della Filarmonica
Una due giorni con Marco De Rossi, ex campione della nazionale, per sperimentare il rugby integrato con la squadra dell’Astuta Ability Academy. Nel teatro della Filarmonica c’è stato l’incontro con i tesserati ed è stato presentato il progetto di rugby inclusivo, realizzato con il supporto di Anffas e il sostegno del Comune, che si sta occupando anche del nuovo campo a Villa Potenza.
"Sarò il consulente esterno della società – ha detto Marco De Rossi –, metterò in campo la mia esperienza per dare il meglio a questo splendido progetto". Gioia De Angelis, psicologa dell’Astuta Ability Academy, ha raccontato la collaborazione con il Rugby Macerata: "Ci siamo riconosciuti, noi e la società, nell’obiettivo di dare autonomia ai nostri ragazzi, lavorando con loro per cercare di imparare il gioco attraverso dei facilitatori". "In campo – ha aggiunto l’allenatore Massimo Cingolani – insegniamo i fondamentali per permettere ai ragazzi di fare squadra, allo scopo di vivere al meglio lo sport".
Il presidente della Macerata Rugby Rolando Mozzoni ha illustrato il progetto societario. Durante la mattinata, condotta dal dirigente Emanuele Panonti, dopo i saluti del questore Gianpaolo Patruno, hanno preso la parola Letizia Genovese per il Coni, l’ex giocatore della Nazionale Claudio Gaudiello, Natascia Mattucci, prorettrice Unimc, Flavio Favale, delegato della rete nazionale del rugby integrato, Marco Scarponi, presidente dell’Anfas e Vittorio Petretti, presidente regionale della Federazione italiana rugby. Anche la vicesindaco Francesca D’Alessandro ha portato il suo saluto e assicurato che "Macerata è un modello per l’inclusione, con molti enti in sinergia".
"Il progetto di rugby integrato va mandato avanti – ha aggiunto Favale –. Era un sogno, oggi realizzato grazie all’impegno di tutti". Petretti ha rimarcato che "questo sport nasce come inclusivo per tutti i settori della società. Rugby Macerata è un modello per i 19 club delle Marche, e io vorrei esportarlo anche altrove". "Queste esperienze azzerano le differenze – ha sottolineato Marco Scarponi –, queste iniziative saranno da noi sempre ben accolte, bisogna perseverare".
Al termine, come tipico di questo sport, c’è stato un momento conviviale, il classico "terzo tempo".
Lorenzo Fava