Sacchi lancia il festival liberale Lanzavecchia: "Iniziativa di parte"

Debutta in autunno a Macerata un nuovo festival: "Presente liberale", organizzata dall’assessorato al turismo del Comune. Ma è subito polemica, con l’opposizione che parla di "un festival di parte pagato con i soldi dei cittadini". L’iniziativa della discordia era stata annunciata dall’assessore Riccardo Sacchi. Il festival – si legge nella nota del Comune – "si prefigge di diventare negli anni a venire un appuntamento fisso per la diffusione e la promozione del pensiero liberale in Italia. Scrittori, giornalisti, economisti, docenti, intellettuali di caratura nazionale e internazionale saranno i protagonisti". "La nostra ambizione è che questo appuntamento possa essere il primo di una lunga serie – ha spiegato Sacchi – e che la manifestazione possa crescere, diventando un punto di riferimento a livello nazionale. Uno spazio aperto alle idee per aprire un dibattito pubblico civile e stimolante a partire dai presupposti del pensiero liberale". Il festival si avvarrà della collaborazione della casa editrice maceratese Liberilibri ed ha incassato il plauso anche del sindaco Sandro Parcaroli: "Un nuovo evento che arricchisce il panorama culturale della città". Non la vede così Massimo Lanzavecchia del Pd, secondo il quale "se il progetto è quello annunciato, va assolutamente fermato. L’amministrazione vuol bruciare il primo record, quello di un festival dedicato a una dottrina politico-ideologica che appartiene ad alcuni, a spese delle casse comunali che sono di tutti. Da quando sono nate, le moderne dottrine politiche sono state molteplici. E un’amministrazione pubblica, che dovrebbe rappresentare tutti i cittadini, che fa? Ne sceglie una snobbando tutte le altre. Il festival sarebbe organizzato con una delle tante case editrici operanti a Macerata (e le altre?). La Liberilibri Editrice è certamente impresa di grande levatura culturale e assolutamente benemerita, che ha scelto di diffondere il pensiero di uno dei filoni del liberalismo, quello più estremo. Un filone che in genere abbraccia in politica un libertarismo di destra e in economia il liberismo. Ovviamente, liberissimo – anzi liberalissimo – ognuno di pensarla come vuole, ma una pubblica amministrazione non può diventare il megafono di un’ideologia di parte, tanto più con i soldi di tutti i cittadini".