GIANCARLO FALCIONI
Cronaca

Sale slot, dietrofront sulla stretta: “Dimezzati gli orari di chiusura”

Macerata, ordinanza del sindaco: i locali hanno l’obbligo dello stop solo quattro ore al giorno. Alla rimodulazione degli orari si è arrivati dopo un confronto con le associazioni categoria

Una sala slot in una foto d'archivio

Una sala slot in una foto d'archivio

Macerata, 13 marzo 2025 – Dimezzate le ore di stop alle sale scommesse e alle slot machine a Macerata. Il provvedimento porta la firma del sindaco Sandro Parcaroli, che ha allargato le maglie dell’ordinanza emessa nel marzo del 2018 dal suo predecessore Romano Carancini. Lo ha fatto sulla base di una legge regionale del 2023 che fissa a sei ore al giorno il tetto massimo di interruzione del gioco. Ma Parcaroli è andato oltre, riducendo la limitazione temporale a sole quattro ore, rispetto alle otto previste dall’ordinanza di Carancini.

Il sindaco Sandro Parcaroli
Il sindaco Sandro Parcaroli

Il nuovo regime modifica anche le fasce orarie nelle quali è vietato giocare: se ora lo stop è in vigore al mattino tra le 7 e le 10, e di pomeriggio dalle 15 alle 20, dall’inizio di aprile lo spegnimento delle macchinette sarà dalle 7 alle 9 e da mezzogiorno alle 14, sostanzialmente in corrispondenza dell’entrata e dell’uscita degli studenti dalle scuole. Mentre ci si riempie la bocca di belle parole sulla lotta alla ludopatia e mentre ad altre latitudini si assiste a una stretta contro il gioco d’azzardo, le Marche e Macerata in particolare sembrano andare in controtendenza. Nell’ordinanza il sindaco assicura di voler “indurre i giocatori patologici ad una pausa forzata a tutela del loro equilibrio psico-fisico e consentire un tempo obbligatorio da dedicare al riposo”. Ma poi riduce la finestra temporale nella quale il gioco è vietato.

Alla rimodulazione degli orari si è arrivati dopo un confronto con le associazioni categoria, tra le quali la Sapar, che riunisce a livello nazionale i gestori e costruttori degli apparecchi del gioco di Stato. Questa aveva suggerito “un’interruzione del funzionamento degli apparecchi dalle 5 alle 11 del mattino (o in alternativa dalle 6 alle 10), per garantire la continuità dell’apertura delle sale e del funzionamento degli apparecchi”. Il tutto anche con l’obiettivo di “prevenire il rischio di migrazione dell’utenza verso altre forme di gioco, anche illegali”.

Evitare un’apertura a singhiozzo – secondo la Sapar – “garantirebbe la possibilità di gestire meglio gli organici, anche in relazione agli orari di lavoro del personale previsti dalla contrattazione collettiva”.

Dopo un incontro con i rappresentanti dell’associazione, il Comune ha deciso di accogliere in parte le richieste della Sapar, rimodulando l’orario di chiusura dalle 7 alle 9 e dalle 12 alle 14. In queste fasce, gli apparecchi dovranno essere spenti: per i trasgressori la sanzione va da duemila a dodicimila euro. Per la cronaca, stando a un censimento del Dipartimento delle dipendenze patologiche dell’Area Vasta 3, le concessioni per le varie tipologie di gioco sono 230, dislocate in circa 150 esercizi pubblici, praticamente uno ogni 270 abitanti e due per chilometro quadrato.