"San Ginesio diventerà il borgo degli attori"

Ginesio Fest, gran finale al colle Ascarano con la premiazione di Federica Fracassi e Massimo Popolizio. "Siamo pronti a fare il bis".

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di Lucia Gentili

"Un bellissimo punto di partenza". È il commento del regista Giampiero Solari, consulente artistico della prima edizione del "Ginesio Fest", festival dedicato all’arte dell’attore, nel borgo che prende il nome proprio dal protettore degli attori: San Ginesio. Martedì, festa del patrono, c’è stato il gran finale della "tre giorni" ai giardini del colle Ascarano con la premiazione degli attori Federica Fracassi e Massimo Popolizio. "Vale la pena di continuare – aggiunge Solari – e di trovare fondi per allargare il campo. Quando ci sarà la ristrutturazione del teatro, sarà un ulteriore punto culturale. Qui si respira un bel clima, caratterizzato da multidisciplinarietà, tra musica, corale e violino. Durante il premio, gli attori si sono rivelati in una veste nuova, fuori dalle consuetudini teatrali, con domande inedite. Perciò di sicuro ci sarà il bis". L’obiettivo degli organizzatori è infatti di trasformare il borgo di San Ginesio in "Borgo degli attori". Il paese in questi giorni è diventato un palcoscenico reale e virtuale, diffuso, in cui sono andati in scena incontri, filmati, eventi, mostre, performance degli artisti ospiti. Grande la soddisfazione del sindaco Giuliano Ciabocco e della direttrice generale Isabella Parrucci. Il primo cittadino l’altra sera ha commentato: "Segnerà la storia di San Ginesio. Stiamo iniziando ad affrontare con una visione speciale teatro, musica, mimo, tutte le discipline artistiche che hanno fatto parte della vita del nostro santo patrono. È un modo per ricostruire la nostra identità". L’idea è nata alla fine del 2019 da un incontro con Remo Girone, che durante la serata ha inviato un videomessaggio. È intervenuto, con la lettura di alcuni brani, Vinicio Marchioni (il mitico Freddo di "Romanzo criminale"), che periodicamente torna con la moglie Milena Mancini (cresciuta a San Ginesio) e che ha realizzato il documentario "Il terremoto di Vanja" sui luoghi del sisma. Sul palco, a premiare Fracassi e Popolizio, la giuria presieduta da Roberta Carlotto, presidente del centro teatrale Santacristina. Della prima, anche laureata in filosofia, è stata sottolineata la "carica emotiva ed espressiva", come attrice "in grado di mettere a nudo la propria anima attraverso il filtro di una grande disciplina". L’artista, emozionata, è stata intervistata davanti alla platea, ad esempio, dallo scrittore Oliviero Ponte di Pino e dal critico teatrale Rodolfo Di Giammarco. Si è poi raccontata anche con un testo. Popolizio, a cui il regista Luca Ronconi ha affidato più di trenta drammaturgie, è stato premiato per il "percorso culturalmente autorevole da vero atleta del cuore del terzo millennio". Anche lui si è svelato alla platea con un brano che lo rappresenta, "Il viaggio di Jonathan", un racconto inedito del suo amico Emanuele Trevi. Una serata speciale, che si è conclusa negli applausi e tra "grazie".