Santo Stefano, scatta lo sciopero generale

Corteo di protesta da parte di lavoratori e sindacati. Palmieri della Cgil: "In organico mancano almeno 15 persone, andremo avanti a oltranza"

Santo Stefano, scatta lo sciopero generale

Santo Stefano, scatta lo sciopero generale

di Giorgio Giannaccini

"Vergogna, vergogna, vergogna". In diversi hanno fischiato e battuto colpi contro la ringhiera dell’Istituto Santo Stefano. Così ieri mattina, a Porto Potenza, è stato aperto lo stato di sciopero generale con un sit-in che ha visto in azione circa cinquanta lavoratori della sanità privata. La protesta è stata organizzata nuovamente dai sindacati Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, i quali da tempo chiedono migliori condizioni di lavoro per oss, infermieri, fisioterapisti ed educatori attivi tra la Rsa – Residenza sanitaria assistenziale, ndr – di Montecosaro e l’Istituto Santo Stefano, che appartengono al gruppo Kos Care. E i dipendenti, con tanto di striscioni e bandiere, hanno percorso il perimetro della struttura sanitaria, contestando l’azienda, una protesta già vista diverse settimane fa.

Per il servizio d’ordine durante la protesta pacifica, c’erano i carabinieri della caserma di Porto Potenza, la polizia locale, la Digos e la squadra volante della Questura di Macerata.

John Palmieri di Fp Cgil ha spiegato "che per l’ennesima volta denunciamo come nella Rsa di Montecosaro sia attivo un solo infermiere di notte per assistere 85 anziani, quando prima ce n’erano due. Mentre di giorno le attività si protraggano oltre il normale orario di lavoro, senza che sia riconosciuto lo straordinario. Inoltre, al Santo Stefano c’è una carenza di organico per almeno 15 persone. E ancora, in diversi hanno accumulato ferie per oltre 300 ore. Tutto questo accade da novembre. Lo sciopero generale andrà avanti ad oltranza. A breve, avremo un incontro con l’ufficio accreditamento della Regione". Tuttavia i sindacati si sono mossi pure con azioni legali. "Dopo aver segnalato la situazione all’ispettore del lavoro – aggiunge Palmieri durante il corteo nella mattinata di ieri –, tra poco manderemo un’ulteriore esposto alla Procura, per verificare la modalità di spesa dei fondi regionali erogati a enti di diritto privato".

Non meno critico è Marcello Evangelista di Uil Fpl: "Il momento è drammatico, perché si sta creando un grosso divario tra i dipendenti della sanità pubblica con quelli della sanità privata, ed è come se quest’ultimi fossero di serie B. C’è una grave carenza di personale, con un servizio pessimo per i pazienti e i lavoratori sono allo stremo delle forze. Nella Rsa di Montecosaro gli infermieri sono nove quando in realtà ne dovrebbero essere 12. E da oltre dieci anni il contratto collettivo nazionale di lavoro non viene rinnovato, anzi il Gruppo Kos Care vuole proporre quello della Confcommercio, che non si addice al tipo di mansione. Chiediamo una contrattazione seria e un piano di assunzione".

"Qui c’è un notevole sovraccarico di lavoro e troppo stress per i dipendenti – ha aggiunto Marcello Bruni, rappresentante sindacale aziendale per Cisl Fp –. Speriamo che questa protesta sia propositiva per scuotere la coscienza dell’azienda, che finora è stata irremovibile".