Santoni Cavaliere del lavoro: "Fiero e onorato"

Corridonia, il riconoscimento di Mattarella per l’amministratore delegato del brand di scarpe e accessori

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di Lorenzo Monachesi

"Essere stato nominato Cavaliere del lavoro è un riconoscimento di enorme valore. Come imprenditore, e come italiano, sono molto fiero e onorato". Parole di Giuseppe Santoni, ceo del brand luxury di calzature e accessori Santoni di Corridonia, dopo che il presidente Mattarella lo ha nominato tra i 25 nuovi Cavalieri del lavoro. Tra i marchigiani figurano, oltre a Santoni, Alberto Rossi (logistica portuale) e Andrea Lardini (industria tessile). "Credo – aggiunge Santoni – che questa onorificenza confermi l’importanza del sostegno al territorio, alle persone, ai giovani da parte delle aziende. L’imprenditore ha un grande potere: quello di decidere come fare impresa. Il mio modo, e quello di mio padre prima di me, è basato sulle persone. Per me la dimensione umana, la responsabilità sociale e l’impegno per la sostenibilità ambientale sono fondamentali. L’umanesimo autentico, che è l’essenza, profondamente italiana, di Santoni". Quanti dipendenti avete?

"Quasi 700, di cui 500 sono gli artigiani che ogni giorno creano dei capolavori artigianali nei nostri laboratori a Corridonia, la città natale della mia famiglia". Quando è stata fondata l’azienda da suo padre Andrea?

"Nel 1975, come un piccolo atelier per la realizzazione di calzature artigianali da uomo d’eccellenza. Pian piano l’unicità ci ha portato a conquistare il mercato del lusso di tutto il mondo, fino a diventare il prestigioso brand che siamo oggi, tenendo fede ai valori della eccellenza". Quali sono i mercati in cui siete più presenti?

"Stati Uniti, Italia e tutta l’Europa, Giappone e Medio Oriente".

Come fate a coltivare continuamente la qualità che vi ha contraddistinto da sempre?

"La qualità ci accompagna in tutto, nel modo in cui produciamo, nell’attenzione con cui lo facciamo, e nei rapporti che ci legano. Entrare a fare parte della Santoni vuole dire innanzitutto condividere questa filosofia. La vostra scarpa è fatta interamente a mano: quanto ripaga questa scelta?

"Il nostro pubblico ci sceglie anche per questo. Sappiamo creare prodotti unici, capaci di emozionare e durare oltre il tempo".

La pandemia ha cambiato la strategia aziendale?

"La pandemia ha accelerato alcuni nostri processi strategici, in particolare digitalizzazione e potenziamento dei nostri canali digitali, strategia di omnicanalità e creazione negli Stati Uniti, nostro principale mercato, di un ecommerce localizzato e un nuovo showroom a New York". In quali nazioni avete vostri negozi?

"Italia, Usa, Francia, Europa, Giappone, India, Medioriente". Quali sono gli obiettivi per il 2022?

"Siamo focalizzati sulla crescita dei canali digitali e sull’espansione del business donna e sneakers che stanno avendo poi le performance assai importanti".